
Unc: “dati pessimi, -2% su dicembre 2022”
Risulta in calo la produzione industriale in Italia. L’Istat stima a ottobre un indice in calo dello 0,2% rispetto a settembre. Anche nella media del trimestre agosto-ottobre il livello della produzione diminuisce dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti. A livello congiunturale si registrano aumenti per l’energia (+1,5%) e i beni di consumo (+0,4%); diminuiscono invece i beni intermedi (-0,4%) e i beni di strumentali (-0,5%).
Sempre ad ottobre l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali dell’1,1%. Si registrano incrementi tendenziali per l’energia (+2,7%) e i beni strumentali (+1,3%); evidenziano una diminuzione, invece, i beni di consumo (-2,9%) e i beni intermedi (-3,2%).
I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali più ampi sono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+10,4%), la fabbricazione di mezzi di trasporto (+8,9%) e la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+6,6%). Le flessioni maggiori si registrano invece nell’industria del legno, della carta e della stampa (-11,8%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-11,3%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-6,9%).
«Dati pessimi! Il Paese arretra! Il quarto trimestre inizia nel peggiore dei modi. Dopo che a settembre la produzione era rimasta invariata su base mensile, ci si attendeva almeno un flebile recupero congiunturale. Invece le nostre industrie vanno sempre peggio», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, inoltre, se si confronta il dato di oggi con quello di giugno 2023, prima ci fosse la discesa di luglio, la produzione totale è attualmente inferiore, nei dati destagionalizzati, dello 0,8%. Se poi si fa il confronto con dicembre 2022, ossia prima che iniziasse la caduta che ha caratterizzato i primi 4 mesi del 2023, ora è più bassa del 2%, gap che per i beni di consumo non durevoli arriva al 4 per cento.
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