
I dati provenienti dagli Stati Uniti hanno confermato la tenuta dell’economia, che sembra sempre più orientata a evitare quindi la recessione
Le Borse europee chiudono la settimana in rialzo e tornano a ritoccare i massimi dopo che i dati provenienti dagli Stati Uniti hanno confermato la tenuta dell’economia, che sembra sempre più orientata a un “soft landing” e a evitare quindi la recessione.
Il Cac di Parigi guadagna l’1,32% a 7.526,55 punti, il Dax di Francoforte sale dello 0,79% a 16.760,50 punti e il Ftse 100 di Londra sale dello 0,54% a 7.554,58 punti. Bene anche l’Ibex di Madrid che, al termine degli scambi, avanza dello 0,75% a 10.221,73 punti. In positivo l’Aex di Amsterdam che sale dello 0,90% a 783,85 punti in chiusura.
Gli investitori si sono così concentrati sugli aspetti positivi della congiuntura, mettendo almeno per oggi in secondo piano la prospettiva che la tenuta del mercato del lavoro conceda alla Fed più tempo per il taglio dei tassi di interesse, comprando l’azionario e alleggerendo le posizioni sui titoli di Stato, con conseguente incremento dei rendimenti.
Sul mercato valutario, la prospettiva di una discesa dei tassi Usa più graduale di quanto sperato recentemente dal mercato ha sostenuto il dollaro: il biglietto verde si è rafforzato a 1,0754 per un euro da 1,0785 ieri in chiusura ed è indicato anche a 144,63 yen (da 144,12). L’euro/yen è a 155,54 (da 155,46). Sul fronte energetico, seduta di recupero per il prezzo del petrolio dopo che il dipartimento dell’Energia Usa ha annunciato la volontà di comprare fino a 3 milioni di barili per colmare le riserve strategiche. Il Wti di gennaio guadagna il 2,71% a 71,22 dollari al barile e il Brent per febbraio sale del 2,59% a 75,97 dollari.
Tra i principali titoli milanesi, Prysmian è salita del 3% dopo aver annunciato un contratto con la brasiliana Petrobras del valore di oltre 100 milioni di euro. Moncler (+2,4%) ha approfittato della giornata brillante del settore europeo del lusso dopo che il cda di Kering ha annunciato un acconto sul dividendo per l’esercizio 2023. Sotto la parità Mps (-1%), Diasorin (-0,8%) e Bper (-0,1%).
(foto IMAGOECONOMICA)