Non è bastato l’emendamento in Manovra presentato ieri, giovedì: i sindacati dei medici e degli infermieri confermano la giornata di protesta
L’emendamento all’articolo 33 della Legge di bilancio non è una risposta sufficiente alle richieste dei medici; lo rileva l’intersindacale medici che riunisce Aaroi, Fassid, Fvm e Cisl Medici, che conferma lo sciopero di 24 ore del 18 dicembre.
«Tutto tace sulle motivazioni, molto più importanti per noi, di contestazione della Manovra, al proposito delle quali le nostre richieste restano del tutto insoddisfatte», rilevano in una nota il presidente dell’Aaroi Alessandro Vergallo, la segretaria nazionale Fassid Roberta Di Turi, il presidente della Fvm Aldo Grasselli e il segretario della Cisl Medici Bendetto Magliozzi.
«A fronte delle prime indiscrezioni sul testo dell’emendamento all’art. 33 della Legge di Bilancio 2024, ci pare che sostanzialmente non si avrebbero penalità fino all’età pensionabile ‘di vecchiaia’, con un ‘incoraggiamento’ sia a non andare in quiescenza prima del requisito anagrafico ordinario, sia a permanere al lavoro fino a 70 anni», osservano i sindacati in una nota.
«Tale salvaguardia, tuttavia, sarebbe certa solo per chi matura i requisiti anagrafici entro il 2023 acquisendo tale diritto per farlo valere nel 2024, senza garanzie che le penalizzazioni non siano tentate in futuro. Ma – prosegue la nota – resta il problema delle penalizzazioni per le pensioni ‘anticipate’».
I sindacati osservano “restano del tutto insoddisfatte” le richieste relative ad assunzioni di nuovo personale, stabilizzazione dei precari, prossimi rinnovi contrattuali, valorizzazione extracontrattuale della specificità professionale, rimozione del differimento della restituzione del Tfs e alla difesa della sanità pubblica. Di conseguenza, l’emendamento all’articolo 33 della Legge di bilancio “non è sufficiente a farci recedere dal nostro sciopero del 18 dicembre», scrivono i sindacati.
«Diamo così seguito allo stato di mobilitazione e alla sequenza delle numerose iniziative di protesta finora adottate, più che mai necessarie, per opporci – conclude la nota – ad una Manovra che va a danno del Servizio sanitario pubblico, non risponde alle esigenze del personale sanitario, strizza l’occhio al privato e, cosa più grave di tutte, non riduce una lista d’attesa e non tutela la salute dei cittadini».
Della stessa opinione Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato degli infermieri Nursing Up, che in una nota rileva: «Siamo pronti, come annunciato, a nuove giornate di sciopero e se necessario a portare la nostra protesta fino a Bruxelles».
(foto ANSA)