
L’UNCTAD ha attribuito questa contrazione del commercio globale in parte a una sottoperformance delle esportazioni dai paesi in via di sviluppo. Previsioni negative anche per il 2024
Il commercio globale è destinato a contrarsi del 5% nel 2023 rispetto allo scorso anno e la previsione è complessivamente pessimistica per il 2024. Nel suo Global Trade Update la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD) ha previsto che il commercio quest’anno ammonterebbe a circa 30,7 trilioni di dollari.
La contrazione si deve in parte a una sottoperformance delle esportazioni dai paesi in via di sviluppo. «Il commercio globale ha registrato un calo nel corso del 2023, influenzato principalmente dalla diminuzione della domanda nei paesi sviluppati, dalla sottoperformance delle economie dell’Asia orientale e dalla diminuzione dei prezzi delle materie prime. Questi fattori hanno contribuito collettivamente a una notevole contrazione nel commercio di beni», ha affermato l’UNCTAD.
In particolare si prevede che il commercio di beni si contrarrà di quasi due mila miliardi di dollari nel 2023, ovvero dell’8%, ma il commercio di servizi dovrebbe aumentare di circa 500 miliardi di dollari, ovvero del 7%, secondo l’organismo delle Nazioni Unite.
Il quadro è piuttosto nero anche per il 2024. «Mentre alcuni indicatori economici suggeriscono potenziali miglioramenti, si prevede che le persistenti tensioni geopolitiche, gli elevati livelli di debito e la diffusa fragilità economica eserciteranno influenze negative sui modelli commerciali globali», si legge.
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