Hasbro aveva detto a gennaio che avrebbe tagliato circa 1.000 posti a tempo pieno. I tagli ai posti di lavoro portano quindi il totale dei licenziamenti a 1.900, pari al 29% della forza lavoro
Si allunga la lista delle aziende che riducono il personale. La società statunitense Hasbro, il terzo produttore di giocattoli al mondo, ha annunciato che taglierà altri 900 posti di lavoro a livello globale, quasi un anno dopo aver riferito che avrebbe ridotto del 15% la sua forza lavoro a causa del calo delle vendite. Hasbro aveva detto a gennaio che avrebbe tagliato circa 1.000 posti a tempo pieno. I tagli ai posti di lavoro portano quindi il totale dei licenziamenti a 1.900, pari al 29% della forza lavoro.
Il provvedimento è stato annunciato dall’amministratore delegato, Chris Cocks, in una comunicazione ai dipendenti pubblicata dall’emittente Cnbc. «Ci aspettavamo che i primi tre trimestri sarebbero stati difficili, in particolare nel settore dei giocattoli, dove il mercato sta uscendo dai massimi storici guidati dalla pandemia – ha dichiarato. – Sebbene abbiamo compiuto alcuni importanti progressi in tutta la nostra organizzazione, i venti contrari che abbiamo riscontrato nei primi nove mesi dell’anno sono continuati durante il periodo festivo e probabilmente persisterà fino al 2024».
I consumatori di tutto il mondo hanno faticato a far fronte a un’inflazione persistentemente elevata, costringendoli a ridurre le spese discrezionali, compresi i giocattoli, e a concentrarsi maggiormente sull’acquisto di beni di prima necessità.
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