La Fed resta ancora il primo catalizzatore delle borse
La riunione del FOMC, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve statunitense, si rivela ancora il principale catalizzatore. Infatti le borse europee, in attesa di quanto in serata comunicherà Jerome Powell riguardo ai tassi di interesse e ad una possibile revisione dell’outlook sull’economia USA nel 2024, hanno chiuso la giornata in debolezza.
Alla fine dei conti, infatti, la borsa italiana perde addirittura lo 0,15% come peraltro fa il Cac 40 francese ed il Dax tedesco. Unica eccezione il Ftse 100 che però non va oltre un pallido 0,08% in territorio positivo.
Nello stesso momento gli indici statunitensi non sembrano andare diversamente anche se in territorio positivo. Infatti l’S&P 500, il Dow e il Nasdaq non vanno oltre, rispettivamente, lo 0,09%, lo 0,01% e lo 0,06%.
Tra i dati macro da segnalare c’è nell’Eurozona la produzione industriale di ottobre mentre si evidenzia un aumento per il petrolio (Light Sweet Crude Oil) con un aumento dell’1,65%. Se lo spread Btp Bund resta sostanzialmente a +176 punti base, il rendimento del BTP decennale resta sotto il 4% e per la precisione al 3,93%.
Guardando ai singoli protagonisti di Piazza Affari si evidenziano positivamente Leonardo, Amplifon, ERG, A2A mentre chiudono sotto stress Telecom Italia, Iveco, Fineco, Banco BPM. Buone notizie per Brunello Cucinelli che ha rivisto in rialzo le guidance per il 2023.
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