
Tagliata al 2,4% la previsione sull’inflazione PCE per il 2024
La Federal Reserve rispetta le previsioni e lascia i tassi invariati ovvero nella forbice tra il 5,25% e il 5,50%, livello più alto degli ultimi 22 anni. Ha inoltre confermato che «continuerà a valutare ulteriori informazioni e le loro implicazioni per la politica monetaria». La vera sorpresa sono i 3 tagli dei tassi da 25 punti base l’uno, avvicinandosi alle aspettative del mercato. Di fatto è una conferma del raggiungimento del picco anche se Jerome Powell ha gettato acqua fredda sull’entusiasmo degli operatori.
La conferma del range attuale rappresenta la terza volta consecutiva in cui la banca centrale USA decide di non inasprire le condizioni e proseguire con lo status quo. Una decisione, quella di oggi, che, presa all’unanimità, deriva dall’allentamento del rally del tasso di inflazione e la tenuta dell’economia. In realtà i mercati avevano ampiamente anticipato la decisione che potrebbe essere l’anello finale di una catena di 11 rialzi.
Nel comunicato finale si legge «Nel valutare l’orientamento appropriato della politica monetaria, il Comitato continuerà a monitorare le implicazioni delle informazioni in arrivo per le prospettive economiche. Il Comitato sarà pronto a modificare opportunamente l’orientamento della politica monetaria qualora emergessero rischi che potrebbero impedire il raggiungimento degli obiettivi del Comitato. Le valutazioni del Comitato terranno conto di un’ampia gamma di informazioni, comprese letture sulle condizioni del mercato del lavoro, sulle pressioni inflazionistiche e sulle aspettative di inflazione, nonché sugli sviluppi finanziari e internazionali».
Per quanto riguarda il PIL le proiezioni del 2024 di un +1,4% con disoccupazione al 4,1% e inflazione PCE al 2,4%.
«L’inflazione è scesa dai suoi massimi, e questo è avvenuto senza un aumento significativo della disoccupazione. Questa è un’ottima notizia», ha detto il presidente Jerome Powell durante la conferenza stampa .
Nella stessa conferenza Powell ha anche confermato «Indicatori recenti suggeriscono che la crescita dell’attività economica è sostanzialmente rallentata rispetto al ritmo osservato nel terzo trimestre. Anche così, il PIL è sulla buona strada per espandersi intorno al 2,5%».
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