
Ad ottobre il tasso di disoccupazione è aumentato in 14 Paesi, è rimasto invariato in 9 ed è diminuito in 10
Il tasso di disoccupazione nell’area Ocse è salito al 4,9% in ottobre dal 4,8% di settembre, mantenendosi sotto la soglia del 5% dal luglio 2022. Il dato è aumentato in 14 Paesi, è rimasto invariato in 9 ed è diminuito in 10. Il numero delle persone senza lavoro nell’Ocse è salito a 33,4 milioni, il livello più alto nel 2023, dai 33,3 milioni a settembre.
Il tasso di disoccupazione giovanile (età tra 15 e 24 anni) è aumentato al 10,9% dal 10,7% di settembre, con un incremento di 0,8 punti percentuali rispetto al minimo di aprile. E’ naumentato in 17 paesi Ocse con incrementi di oltre 1 p.p. in Australia (9,2% dall’8%), Colombia (21,6% dal 19,7%), Danimarca (14% dal 12,6%), Finlandia (18,9% dal 16,6%), Ungheria (13,5% dal 12,1%) e Italia (24,7% dal 23,2%). Tassi di disoccupazione giovanile prossimi o superiori al 20% sono stati registrati in 9 paesi Ocse in ottobre. Il dato più elevato resta quello della Spagna, con il 28% dal 27,8%, seguita dall’Italia e dalla Grecia (23,7% dal 24,5%). La Germania è stabile al 5,6% e la Francia registra un aumento al 17,7% dal 17,6%. I tassi di disoccupazione femminile e maschile sono rimasti stabili, rispettivamente al 5% e al 4,7%.
L’Ocse nel Rapporto Pensions at a glance spiega che chi inizia a lavorare ora in Italia andrà in pensione a 71 anni, l’età più alta tra paesi Ocse dopo la Danimarca. Il dato è legato all’aspettativa di vita. «Per chi entra ora nel mercato del lavoro – si legge – l’età pensionabile normale raggiungerebbe i 70 anni nel Paesi Bassi e Svezia, 71 anni in Estonia e Italia e anche 74 anni in Danimarca. Nel 2023, “l’età pensionabile legale in Italia è di 67 anni, in forte aumento dopo le riforme attuate durante la crisi finanziaria globale. Ma l’Italia “garantisce un ampio accesso al pensionamento anticipato, spesso senza una penalità».
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