
Il climatologo e divulgatore scientifico spiega i motivi del progressivo esodo dalle grandi città: costose e ormai sempre più torride
Secondo il climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli «le città sono ormai invivibili. Cambiamento climatico, caldo torrido. D’estate nella Pianura Padana si superano i 40 gradi: è normale che una fetta di persone sia spinta ad andarsene dalle grandi città, e magari a vivere in quote più elevate».
Commentando con LaPresse i dati che segnalano un boom delle domande d’affitto nei capoluoghi di provincia, a dispetto dei capoluoghi di regione., Mercalli osserva che «negli ultimi anni c’è stata una riattivazione di località turistiche che prima erano solo per il weekend e ora invece ci si vive. C’è anche più gente che può lavorare a distanza e quindi lascia la grande città: si conferma ancora un trend post Covid. Io ho fatto questa scelta anche personalmente proprio per via del riscaldamento globale, anche in vista del futuro, perché la situazione peggiorerà. Da Torino mi sono trasferito in zona Vialattea» .
«Dopo aver scritto il mio libro ‘Salire in montagna’ ho ricevuto molte lettere di chi su Alpi o Appennino o ha già fatto questa scelta o sta pensando di farla. Ma non c’è solo la montagna: tutte le zone un poco più montuose che sono magari a una sola ora di auto dalla grande città sono interessate, o più in generale i Comuni fuori dalle grandi città» dice ancora Mercalli.
«Oggi è una domanda latente ma c’è ovunque. Adesso forse non ce ne accorgiamo ma tra qualche anno anche le zone extraurbane a bassa quota non avranno quel grandissimo beneficio che ci sembra abbiano oggi, quindi questo non basterà. Solo la quota cambierà il benessere. Sotto gli 800 metri il vantaggio si sentirà poco. La città ha 5 gradi un più ma se ne avrà 45, 40 gradi fuori città saranno comunque troppi», conclude.
(foto ANSA)