PIL quarto trimestre quasi fermo
L’economia italiana tenuta a galla dal turismo. Questa la sentenza, impietosa, di Confindustria che si aggiunge a quelle di Bankitalia e di Confcommercio. La fotografia è scattata dal centro studi Confindustria non solo l’importanza della spesa dei turisti in Italia ma anche il +4,1% nei primi nove mesi dell’anno dell’export di servizi.
Il quadro, però, è molto più ampio e complesso. Infatti per l’economia italiana è prevista una fase di stagnazione nel quarto trimestre con un PIL quasi fermo dopo il +0,1% del terzo. A peggiorare le cose un credito troppo caro nonostante il calo dei tassi di interesse che, comunque resteranno a livelli alti ancora per qualche mese. Ed appunto sull’inflazione si concentra lo studio. In calo a novembre (+0,7% annuo, da +1,7%) con un -24,4% da -19,7% sugli energetici, continuano a frenare lentamente i prezzi alimentari (+5,8% da +6,3%). Su questo, come detto, tassi ancora alti: a dicembre i tassi FED sono stati confermati nella forbice tra il 5,15% e il 5,50%, stessa decisione per la BCE (4,50%).
Qualche spiraglio dall’industria che per il quarto trimestre, dopo il terzo con un +0,2% di valore aggiunto, ma -2,1% tendenziale vedrà dati in chiaro scuro zavorrato da un credito che continuerà a frenare gli investimenti. La ripresa dell’export risulta ancora faticosa visto che ad ottobre le vendite di beni italiani all’estero cresce per lo più grazie ai flussi extra-UE (OPEC e USA) ma la domanda di beni manifatturieri italiani dall’estero scende.
Allargando l’analisi alla situazione internazionale, di fronte ad un PIL USA in forma ci sono da segnalare Emergenti quasi tutti in crescita. Dalla Cina all’India passando anche per la Russia, le economie sono in ripresa, l’unica eccezione resta il Brasile dove l’industria continua a contrarsi e calano gli ordini.
FOTO: ANSA/MASSIMO PERCOSSI