
Un sondaggio del movimento “Adesso” rileva anche che quattro italiani under 40 su dieci (41%) useranno l’entrata extra della tredicesima per coprire le spese arretrate
Il quadro che emerge dal sondaggio realizzato tra gli under 40 italiani dal movimento “Adesso” rileva che quattro italiani under 40 su dieci (41%) useranno l’entrata extra della tredicesima per coprire le spese arretrate, mentre solo uno su quattro (26%) la utilizzerà per fare regali di Natale.
Il rimanente 33% non si porrà la questione perché inquadrato con una forma contrattuale che non prevede la gratifica natalizia, i cui effetti sugli acquisti quest’anno sembrano quindi destinati a essere decisamente ridotti rispetto al passato.
Ocse, l’allarme di Inapp: “salari in Italia al palo”
L’indagine, che ha interessato gli oltre 35mila aderenti raccolti dalla pagina Instagram del gruppo in sei mesi di attività, ha messo in evidenza anche un altro aspetto. Quest’anno il tema più rilevante per i giovani sarà quello del costo.
Nonostante la sensibilità delle nuove generazioni nei confronti dei temi ambientali e della sostenibilità nelle sue diverse declinazioni, la stragrande maggioranza (74%) dei ragazzi tra i 20 e i 40 anni sarà costretta a fare le proprie scelte sulla base del prezzo anziché su quella della sostenibilità sociale o ambientale (13%). L’11% avrà un budget talmente limitato da non potersi nemmeno permettere di fare regali di Natale.
«Questo è il risultato di un Paese dove gli stipendi sono al palo da trent’anni e dove si discute animatamente sui salari minimi. Un’esigenza, l’aumento degli stipendi, che è sempre più stringente in un Paese come l’Italia che detiene il poco invidiabile primato di essere l’unico Paese Ocse nel quale gli stipendi sono diminuiti negli ultimi 30 anni, perdendo addirittura il 12% in termini reali tra il 2008 e il 2022 secondo il Global Wage Report 2022-2023 dell’Ilo, l’Organizzazione internazionale del Lavoro – scrivono -. Un Paese nel quale, secondo il rapporto Almalaurea 2023, solo i laureati in Informatica e quelli in Ingegneria industriale e dell’informazione superano la soglia dei 2 mila euro netti di stipendio mensile a 5 anni dal conseguimento del titolo. Tutti gli altri sono invece costretti a fare i conti con salari medi che vanno dai 1.380 euro al mese di chi ha una laurea in ambito educativo e dell’insegnamento ai 1.803 dei laureati in materie economiche”.