Il mercato aspetta i futuri numeri sull’andamento dell’economia, con il dato del Pil nel III trimestre giovedì e quello dell’inflazione Pce
Giornata senza scossoni a Wall Street: il Nasdaq ha guadagnato lo 0,61% a 14.904 punti e l’S&P 500 lo 0,45% a 4.740. Il Dow Jones ha invece terminato la giornata piatto a quota 37.306.
Decisivi saranno i futuri numeri sull’andamento dell’economia, con il dato del Pil nel III trimestre giovedì e quello dell’inflazione Pce, l’indicatore maggiormente monitorato dalla banca centrale americana per stabilire le proprie scelte, venerdì.
Il focus resta centrato sulla Fed. Dopo le parole del falco John Willams, presidente della filiale di New York, secondo cui una riduzione del costo del denaro non è stata per ora neanche discussa, oggi ha parlato la colomba Mary Daly, presidente della Fed di Chicago, secondo cui è necessario evitare una stretta eccessiva, assicurando alle persone che il costo della vita si raffreddi senza una perdita eccessiva di posti di lavoro.
Tra i titoli principali, si segnala il balzo del 26,09% messo a segno da United States Steel Corporation dopo che Nippon Steel ha annunciato l’intenzione di acquistarla in un’operazione da 14,9 miliardi di dollari, debito incluso. L’azienda giapponese è pronta a pagare 55 dollari per azione in contanti, con un premio del 40% sul valore del titolo alla chiusura di venerdì.
Da segnalare la performance di Meta (+2,9%): lo scorso anno, di questi tempi, stava affrontando una crisi di fiducia che aveva spinto il suo titolo ai livelli più bassi dal 2016. Le vendite erano in calo, TikTok era sugli scudi e la scommessa dell’amministratore delegato Mark Zuckerberg sul metaverso sembrava uno spreco di denaro. A distanza di un anno, Wall Street ha cambiato totalmente opinione: alla chiusura di venerdì, il titolo di Meta guadagnava dall’inizio dell’anno il 178%, che sarebbe il maggior guadagno annuale mai registrato dalla società, che finora ha avuto nel +105% del 2013, l’anno successivo all’Ipo di Facebook, il guadagno maggiore.
Ora, il valore del titolo è di circa il 12% inferiore al record registrato nel settembre 2021, durante il boom tecnologico. Tra i titoli sullo S&P 500, solo Nvidia sta avendo un anno migliore, grazie alla crescita dell’intelligenza artificiale, con un +235%. Il notevole rimbalzo del 2023 è dovuto al cosiddetto “anno dell’efficienza” lanciato da Zuckerberg all’inizio di febbraio, dopo il -64% per il titolo nel 2022. Meta ha tagliato oltre 20.000 posti di lavoro, ha riequilibrato gli investimenti ed è riuscita a invertire la rotta sui ricavi, tornando in crescita dopo tre trimestri consecutivi in calo, e per il terzo trimestre del 2023 ha registrato un’espansione del 23%, il passo migliore in due anni, grazie al rimbalzo degli incassi dalle pubblicità digitali e dal guadagno, in termini di quote di mercato, su rivali come Alphabet e Snap.
Adobe Systems è invece salita del 2,47% dopo aver posto fine all‘offerta da 20 miliardi, tra cash e azioni, messa in campo per comprare la piattaforma Figma, citando problemi di antitrust nell’Unione europea e in Gran Bretagna. Adobe si tirerà fuori dall’operazione pagando una penale di un miliardo di dollari.
Positivo anche il comparto petrolifero sulla scia del rialzo dei prezzi del greggio favorito dall’intenzione della Russia di incrementare il blocco delle esportazioni di petrolio di circa 50.000 barili al giorno a dicembre e dall’annuncio di molte compagnie di voler evitare il transito nel Mar Rosso dopo l’intensificarsi degli attacchi dei militanti yemeniti Huthi, sostenuti dall’Iran, contro i cargo occidentali. Valero Energy Corporation ha guadagnato il 2,60%, Diamondback Energy l’1,65% e Marathon Petroleum il 2,30%.
(foto SHUTTERSTOCK)