“Basta rinvii, chiediamo risposte definitive”
«Oggi il governo deve mettere fine a questo martirio. Oggi devono dirci effettivamente cosa sosterranno il giorno 22, all’assemblea dei soci. No ad altre perdite di tempo, non vogliamo ascoltare che stanno ancora esaminando. Mittal non vuole mettere neanche un euro, non ha messo mai un euro». Il grido d’allarme arriva dal leader della Uilm, Rocco Palombella, arrivando all’incontro con il governo sull’ex Ilva. Quanto all’eventuale nazionalizzazione, Palombella ha detto senza mezzi termini: «serve lo Stato come garanzia, adesso lo Stato deve mettersi nelle condizioni non di aspettare chissà cosa, la Befana, Natale, ma di fare delle scelte che non hanno fatto in questi anni: gestire l’azienda».
Gli ha fatto eco il leader della Fiom, Michele De Palma che ha aggiunto: «la questione ormai non è più rinviabile. C’è una situazione degli impianti drammatica, una condizione di rischio per la salute e la sicurezza delle persone e, visto che Arcelor Mittal ha deciso di non investire negli impianti italiani, è del tutto evidente che il governo deve salire in maggioranza, gestire l’azienda e con noi negoziare poi il ragionamento rispetto alla salita produttiva e al processo di acciaio verde di cui il nostro Paese ha bisogno».
I sindacati ritengono che “il governo, con un provvedimento d’urgenza, debba acquisire il controllo dell’azienda, rimuovere gli ostacoli, garantire produzione, sicurezza e ripresa degli investimenti, individuando partner e soluzioni industriali nuove”. ArcelorMittal dal canto suo ha presentato una memoria di 12 pagine nelle quali, oltre a evidenziare gli investimenti garantiti durante la gestione dell’ex Ilva, lamenta la presunta inadempienza del partner pubblico rispetto agli impegni sottoscritti attraverso i patti parasociali. ArcelorMittal detiene il 62% delle quote, Invitalia il 38%.
Fim, Fiom e Uilm sottolineano che “la più grande azienda siderurgica italiana, vitale per molte altre filiere produttive, rischia il tracollo produttivo e il disastro occupazionale: il sindacato dei metalmeccanici vuole continuare a battersi per evitare tutto ciò”.
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