La società avrebbe illegalmente impedito ai consumatori disoccupati di accedere ai sussidi di disoccupazione durante la pandemia di coronavirus
36 milioni di dollari: a tanto ammonta la sanzione che U.S. Bank dovrà pagare per le accuse di aver illegalmente impedito ai consumatori disoccupati di accedere ai sussidi di disoccupazione durante la pandemia da coronavirus. In particolare il Consumer Financial Protection Bureau (CFPB) ha ordinato di pagare quasi 21 milioni di dollari, mentre l’Office of the Comptroller of the Currency (OCC) ha separatamente ordinato di pagare 15 milioni di dollari.
All’inizio della pandemia la US Bank aveva contratti con almeno 19 stati e con il Distretto di Columbia per fornire indennità di disoccupazione a milioni di americani appena disoccupati attraverso la sua carta prepagata. Ma a causa dei maggiori controlli antifrode, il quinto istituto di credito più grande della nazione ha congelato decine di migliaia di conti di carte prepagate senza lasciare agli utenti la possibilità di riottenere l’accesso, secondo l’Ufficio statunitense del controllore della valuta e dell’Ufficio statunitense per la protezione finanziaria dei consumatori.
«In un momento in cui la disoccupazione era vicina al 15%, molti americani disoccupati in tutto il paese non avevano altra scelta se non quella di affidarsi a U.S. Bank per i loro sussidi di disoccupazione. U.S. Bank ha bloccato l’accesso ai conti e ha richiesto pratiche burocratiche onerose affinché i consumatori riacquistassero l’accesso ai benefici congelati – ha affermato il direttore del CFPB Rohit Chopra. – U.S. Bank deve rispettare la legge, e il CFPB e l’OCC stanno facendo pagare alla banca i suoi condotta».
Ricordiamo che U.S. Bancorp è una holding bancaria americana con sede a Minneapolis, Minnesota. È la società madre della U.S. Bank National Association ed è la quinta più grande istituzione bancaria negli Stati Uniti. Conta 2.000 filiali in 26 stati. Al 30 settembre aveva un patrimonio di 668 miliardi di dollari.
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