
In aumento gli investimenti per l’acquisto di tecnologie e software basati sull’AI
Il 2023 sarà ricordato come l’anno in cui l’intelligenza artificiale generativa è esplosa nell’opinione pubblica. Un destino, per software come come ChatGPT&Co, che è destinato a continuare anche nel 2024 tanto che le spese per le licenze software aziendali riguardanti l’Intelligenza artificiale son previste in accelerazione.
Secondo un sondaggio del Technology Executive Council reso noto dalla CNBC la maggior parte dei principali funzionari tecnologici di aziende di grandi dimensioni è intenzionato ad acquistare software di intelligenza artificiale come Microsoft Copilot, un sistema di ottimizzazione dei lavori ripetitivi, entro i prossimi sei mesi.
Per la precisione sono più della metà (55%) i dirigenti orientati verso questo tipo di investimenti, mentre un altro terzo (32%) ha dichiarato di non aver preso alcuna decisione di spesa. Solo il 13% ha affermato che non farà nessun tipo di acquisti su questo fronte.
Inoltre, sempre secondo l’analisi, più della metà (59%) degli intervistati concorda nel riscontrare un aumento di capitali e nuovi investimenti da parte della propria azienda nelle capacità di intelligenza artificiale. Una buona notizia soprattutto per Microsoft (le cui azioni sono aumentate del 55% da inizio anno) che vede il suo sistema in leggero ritardo su Google Bard.
Come affermato dall’analista di Wedbush Securities Dan Ives «Le aziende si stanno muovendo in modo aggressivo su questa strada e Copilot è il portabandiera nel più ampio mercato dell’IA».
Gli analisti prevedono che i ricavi dell’intelligenza artificiale raggiungeranno i 10 miliardi di dollari all’anno a tutto vantaggio anche di nomi come OpenAI che proprio da Microsoft, tra i suoi maggiori investitori, ha ricevuto miliardi di dollari.
A questo si aggiunge anche la volontà degli stessi impiegati che vedono grandi vantaggi dall’applicazione dell’AI sul lavoro, smentendo, quindi, molti dei timori nati attorno all’uso delle nuove tecnologie. In particolare un sondaggio della CNBC condotto su migliaia di dipendenti statunitensi ha rilevato che il 72% dei lavoratori che usano l’AI confermano di essere più produttivi.
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