
Nel mirino l’operazione di beneficenza messa in piedi per le uova di cioccolato Dolci Preziosi. Il Codacons chiede all’Antitrsut di aprire una nuova indagine per pratica commerciale scorretta
Non dev’essere proprio un bel momento per Chiara Ferragni. Dopo la sanzione dell’Antitrust da un milione di euro e la gogna mediatica nonostante le scuse sui social, ora arriva l’inchiesta sul pandoro Ferragni. La procura di Milano appare infatti pronta ad aprire un fascicolo sulla vicenda dopo aver ricevuto la ricezione dell’esposto del Codacons in cui si ipotizza la truffa aggravata. Nessuna decisione è però ancora stata presa. Nei prossimi giorni il procuratore capo Marcello Viola valuterà il da farsi.
Ma non è tutto. Perchè dopo il dolce tipico del Natale, è quello più consumato per Pasqua a far sorgere il sospetto di una nuova pratica commerciale scorretta. Sembra, infatti, che l’operazione di beneficenza messa in piedi per le uova di cioccolato Dolci Preziosi nei due anni passati le avrebbe fruttato molto più di quanto poi in effetti devoluto, peraltro non da lei, per la causa pubblicizzata. Anche in queso caso è sempre il Codacons ad aver avviato un nuovo esposto all’Autorità per la concorrenza in cui si chiede di aprire una formale istruttoria per la possibile pubblicità ingannevole a danno dei consumatori e pratica commerciale scorretta.
Questa volta sulla confezione delle uova, ma anche nella relativa campagna di comunicazione, era pubblicizzato il sostegno al progetto benefico I Bambini delle Fate, un’associazione che si occupa di progetti di inclusione per bambini con autismo. L’influencer avrebbe ricevuto un cachet di 1,2 milioni (500 mila euro nel 2021 e 700 mila circa nel 2022) per aver ceduto la sua immagine. La donazione all’associazione, effettuata solo dall’azienda, sarebbe stata, invece, di 36 mila euro in due anni. In questo caso, comunque, a differenza della vicenda Balocco, le uova griffate avrebbero avuto lo stesso prezzo delle altre.
«Se confermati i fatti così come riportati oggi dai mass media, ci troveremmo di fronte ancora una volta a una operazione commerciale della Ferragni mascherata da beneficenza, un vero e proprio inganno a danno degli acquirenti con l’aggravante di sfruttare i bambini affetti d’autismo – spiega il Codacons. – Una sponsorizzazione che, stando alle indiscrezioni emerse, avrebbe fruttato in due anni la stratosferica cifra di 1,2 milioni di euro all’influencer, a fronte di una donazione “elemosina” di appena 36mila euro in favore del progetto benefico I Bambini delle Fate, per giunta eseguita dalla società Dolci Preziosi e non dalla Ferragni, senza alcuna correlazione fra le vendite delle uova e l’entità della donazione. L’augurio dell’associazione di consumatori è che le indagini dell’Autorità confermino la piena regolarità dell’operazione e smentiscano quanto emerso in queste ore sui mass media, perché in caso contrario la vicenda potrebbe costare all’influencer una nuova sanzione milionaria da parte dell’Antitrust».
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