
Le autorità di regolamentazione cinesi hanno annunciato oggi un’ampia gamma di norme volte a frenare le spese e i premi che incoraggiano i videogiochi, assestando un duro colpo al più grande mercato di giochi del mondo, tornato a crescere quest’anno dopo un 2022 difficile
Pechino taglierà la spesa per i giochi. Oggi infatti le autorità di regolamentazione cinesi hanno annunciato un’ampia gamma di norme volte a frenare gli incentivi a questo settore assestando un duro colpo al più grande mercato di giochi del mondo, tornato a crescere quest’anno.
Nel corso degli anni Pechino è diventata sempre più dura nei confronti dei videogiochi. Nel 2021 ha stabilito limiti rigorosi di tempo di gioco per i giocatori di età inferiore ai 18 anni e ha sospeso l’approvazione di nuovi videogiochi per circa 8 mesi, citando preoccupazioni sulla dipendenza dal gioco. Anche se la repressione si è formalmente conclusa lo scorso anno con la ripresa delle approvazioni di nuovi giochi, i regolatori hanno continuato a imporre restrizioni per frenare la spesa “in-game”. A seguito della repressione di Pechino sui giochi nel 2021 il 2022 è stato l’anno più difficile mai registrato per l’industria cinese dei giochi poiché le entrate totali sono diminuite per la prima volta. Secondo l’associazione industriale CGIGC il mercato è tornato a crescere quest’anno con le entrate nazionali che sono aumentate del 13% a 303 miliardi di yuan (42,6 miliardi di dollari).
Ora ai giochi online verrà vietato di dare premi ai giocatori se accedono ogni giorno, se spendono nel gioco per la prima volta o se spendono più volte consecutivamente nel gioco.
E i nuovi limiti hanno scatenato il panico tra gli investitori, spazzando via quasi 80 miliardi di dollari di valore di mercato dalle due più grandi società di gioco cinesi. Le azioni di Tencent Holdings, la più grande società di giochi al mondo, sono crollate fino al 16%, mentre quelle del suo rivale più vicino, NetEase, sono crollate fino al 25%.
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