
La Corte Suprema ha deciso di lasciare alle corti d’appello la valutazione iniziale, un passo che potrebbe prolungare i tempi dei processi contro l’ex presidente
La Corte Suprema ha respinto la richiesta urgente del procuratore speciale Jack Smith di esaminare l’immunità dell’ex presidente Trump, regalandogli una vittoria. Questa bocciatura potrebbe favorire la campagna di Trump, che è stata sotto pressione a causa di nuove rivelazioni sul suo coinvolgimento nel tentativo di influenzare le elezioni del 2020.
Trump avrebbe esercitato pressioni su funzionari del Michigan affinché non certificassero i risultati elettorali. La Corte Suprema ha deciso di lasciare alle corti d’appello la valutazione iniziale, un passo che potrebbe prolungare i tempi dei processi contro l’ex presidente e influenzare la sua campagna elettorale.
Questo approccio potrebbe proteggere la Corte Suprema dall’essere percepita come politicizzata in un argomento così delicato che coinvolge un ex presidente in corsa per la Casa Bianca. Smith aveva cercato un percorso più rapido, ma i legali di Trump hanno resistito, cercando di ritardare i procedimenti. Le recenti rivelazioni riportate dal Detroit News aggiungono pressione sulle difese di Trump.
Secondo il giornale, Trump ha esercitato pressioni su funzionari del Michigan per non certificare i voti, sostenendo che ci fossero più voti di quanti individui registrati. Questi eventi sono diventati ulteriori elementi incriminanti nelle azioni di Trump per sovvertire il voto del 2020.
La campagna dell’ex presidente ha difeso le azioni di Trump come parte dei suoi doveri presidenziali per garantire l’integrità delle elezioni, ma le critiche sono piovute dopo la pubblicazione dei contenuti delle telefonate con i funzionari elettorali del Michigan e della Georgia.
Questi eventi mettono Trump sotto pressione con una serie di azioni legali che potrebbero compromettere la sua corsa presidenziale del 2024.
(foto ANSA)