Influisce anche il fattore anagrafico
Bene ma non benissimo. Questa in estrema sintesi la situazione italiana su fronte delle competenze digitali di base nel 2023. Si migliora in generale ma si resta sempre sotto la media europea. La conferma arriva dall’Istat nel suo report 2023 su cittadini e Ict dove si sottolinea che l’obiettivo fissato dall’Ue per il 2030 è quello di toccare l’80% mentre attualmente, in Italia la percentuale di popolazione tra 16 e 74 anni che dispone di competenze digitali di base arriva al 45,7% contro una media Ue del 55,5%.
Altra particolarità che emerge: le costanti differenze socio-culturali (il 77,6% dei 25-54enni di chi sa usare il computer ha istruzione terziaria mentre scende al 26,4% tra chi ha la licenzia media), ( di genere (la maggior parte sono uomini ma nella fascia fino a 34 anni il vantaggio è a favore delle donne) e soprattutto anagrafiche.
Per il 2023 i numeri suggeriscono che il 61,7% dei ragazzi di 20-24 anni hanno competenze digitali di base che diminuiscono man mano che si sale sulla fascia d’età. Infatti nell’ultima fascia (65-74 anni) non si va oltre un 19,3%.Quasi tutte le famiglie hanno accesso a Internet (84,1%, ovvero +1% sul 2022) con una situazione migliore in Lombardia (86,8%), Trentino-Alto Adige e Lazio (entrambe con l’86,7%).
Ma il 2023 è anche l’anno dello SPID che, insieme alla CIE è stato usato dal 41,2% degli italiani oltre i 15 anni per accedere a servizi online.
FOTO: SHUTTERSTOCK