
Il passaggio del testimone tra Madrid e Bruxelles
Il 1 gennaio vedrà tra le altre cose, anche il cambio della guardia sulla presidenza dell’Ue che, dalla Spagna, passerà al Belgio. Una presidenza che vedrà nelle prossime elezioni di giugno il suo momento clou. Per Bruxelles si tratterà della tredicesima volta e vista l’importanza e soprattutto la delicatezza di un momento particolare per i 27 membri, ha deciso di adottare una strategia che «lavorerà per proteggere meglio i cittadini europei, rafforzare la nostra cooperazione e preparare il nostro futuro condiviso».
Per quanto riguarda la Spagna che ha guidato il Consiglio dell’Unione europea dal 1 luglio ad oggi, l’intento è stato quello di garantire maggior forza e compattezza in Europa, rafforzare l’autonomia strategica puntando molto sulla transizione ecologica. Un risultato raggiunto anche attraverso l’intesa sulla riforma del mercato elettrico anche se, parlando di risultati, il punto più importante sono principalmente tre: l’approvazione del regolamento sull’intelligenza artificiale, l’accordo sulla riforma del sistema migratorio europeo e la riforma delle regole di bilancio.
Inoltre la presidenza di Madrid ha visto, tra gli avvenimenti più eclatanti, lo scoppio della guerra tra Israele e Palestina guerra che purtroppo, non ha permesso all’Europa di ottenere alcun risultato per un possibile cessate il fuoco.
Da parte sua Bruxelles punterà a rafforzare la competitività dell’Ue, la transizione verde, la protezione dei confini e soprattutto l’adozione dell’agenda strategica 2024-2029.
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