
“Rischio caos e paralisi totale”
Dopo gli ultimi numeri sulle immatricolazioni, arrivano anche altre novità sul settore delle auto elettriche. Sebbene in Italia permanga il segno positivo nel 2023, quello tricolore è ancora un mercato che resta indietro rispetto al resto delle nazioni europee, tanto da rischiare la paralisi in assenza di nuovi incentivi
Guardando all’anno appena trascorso sono state immatricolate 66.276 vetture full electric (+35,1% rispetto al 2022) che hanno permesso alla quota di mercato di arrivare al 4,2%, in aumento rispetto al 3,7% del 2022. Nel solo mese di dicembre le auto elettriche registrate in Italia sono state 6.798 ovvero +50% rispetto allo stesso mese del 2022 ma nonostante questo, in Italia l’elettrico fatica a decollare. La conferma arriva dal confronto con le immatricolazioni full electric in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito nel periodo gennaio-novembre. Nello specifico in Francia si ha il 16,4%, in Germania il 18,1%, Regno Unito al 16,3%, in Spagna il 5,6% mentre l’Italia si ferma al 4,1%
Secondo quanto dichiarato dal segretario generale di Motus-E, Francesco Naso «Il 2024 può e deve essere l’anno del cambio di passo per il mercato auto italiano, ma in questo momento c’è grande apprensione tra gli attori della filiera e tanta confusione tra i cittadini. Purtroppo all’annuncio della rimodulazione degli incentivi auto non è seguita una tempestiva formalizzazione della disponibilità delle risorse, il che rischia da un lato di creare il caos tra gli operatori, che non hanno ancora informazioni sulla nuova piattaforma per l’ecobonus, e dall’altro di paralizzare il mercato, perché i potenziali acquirenti sono naturalmente portati ad attendere le nuove agevolazioni prima di decidere come muoversi».
«Anche se non mancano alcune criticità, come il permanere di un cap di prezzo per le auto elettriche incentivabili incomprensibilmente più basso di quello delle ibride plug-in», aggiunge Naso, «la riformulazione degli incentivi, a quanto si apprende, porterà con sé elementi di miglioramento importanti, dall’aumento del differenziale tra il bonus per le auto elettriche e quelle endotermiche – che pure resta un unicum italiano – al potenziamento del canale delle flotte aziendali, che ha un enorme potenziale inespresso e che potrà alimentare il nascente mercato dell’usato a zero emissioni, decisivo per poter avvicinare sempre più persone a questa tecnologia. Vale osservare però che proprio il già citato cap di prezzo potrebbe limitare gli effetti dell’importante apertura sulle flotte».
Tuttavia, conclude il segretario generale di Motus-E, «come già osservato nel recente passato, i benefici di un incentivo rischiano di essere spazzati via se non si passa subito dall’annuncio all’effettiva attuazione. Siamo fiduciosi che il Governo abbia la piena contezza della situazione e che possa intervenire in tempi rapidi per evitare una pericolosissima paralisi del mercato».
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