Quattro su dieci hanno già pianificato di comprare in saldo e c’è un ulteriore 56% che acquisterà in caso di offerta interessante e che quindi non ha preventivato la spesa
I saldi di fine stagione sono partiti. Tra oggi, in Valle d’Aosta, e venerdì 5 gennaio nel resto d’Italia, iniziano gli sconti invernali, un appuntamento molto atteso dai consumatori per comprare qualcosa per sè o i propri cari a prezzi scontati, facendo magari regali di Natale in ritardo. Quattro italiani su dieci hanno già pianificato di comprare in saldo, con un budget medio previsto di 267 euro, e c’è un ulteriore 56% che acquisterà in caso di offerta interessante e che quindi non ha preventivato la spesa. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Ipsos per Confesercenti secondo cui il cambiamento climatico complica la partita dei commercianti: le temperature eccezionalmente miti registrate tra ottobre e dicembre hanno quasi dimezzato gli acquisti delle collezioni autunno-inverno ed i negozi arrivano ai saldi senza avere praticamente mai avuto l’occasione di venderle a prezzo pieno.
Previsti sconti più alti rispetto a quelli praticati nel 2023, ma inferiori nel confronto con il 2022. E’ quanto emerge dallo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha analizzato i ribassi effettivamente praticati dai commercianti negli ultimi anni secondo le rilevazioni Istat, stimando il trend di quest’anno.
L’Abbigliamento (Indumenti + Accessori) quest’anno registra un abbassamento medio dei prezzi del 20,4%, in aumento di un punto percentuale su gennaio 2023 e in flessione di 1,3 punti sui saldi invernali del 2022. In particolare, il record della convenienza spetta agli Indumenti, che con una riduzione del 22,1% rappresentano la voce più scontata, +1,1 punti sullo scorso inverno, -1,3 punti su due anni fa. La diminuzione minore del prezzo, come sempre, spetta agli Accessori (guanti, cravatte, cinture…), con una flessione dei listini del 9,6%. Le Calzature segneranno un ribasso del 18,2%, +0,7 punti rispetto al 2023, -2,2 punti sul 2022. Nel complesso, per Abbigliamento e calzature lo sconto sarà del 20,1% (+1 punto nel confronto con l’inverno 2023, -1,4 sul 2022).
«Continuiamo a suggerire ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da ribassi improbabili, che spesso nascondono fondi di magazzino o prezzi vecchi gonfiati che, nonostante la direttiva Omnibus sul prezzo precedente, ancora permangono. Ricordiamo poi ai consumatori che se il prodotto è difettoso non devono più denunciare il difetto entro due mesi dalla sua scoperta, anche se prima lo fanno e meglio è», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo Federazione moda Italia e Confcommercio ricordano alcuni principi base. È opportuno ricordare che non tutti i negozi accettano di cambiare un capo integro con un altro in seguito all’acquisto. Tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme alle aspettative, chi l’ha venduto è obbligato a sostituirlo, ripararlo o, qualora non si potesse fare altro, restituire l’importo pagato. L’utente deve però denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto, altrimenti decade ogni diritto. Sul fronte degli acquisti online il discorso è diverso: in questo caso si hanno sempre a disposizione 14 giorni di tempo dalla ricezione del prodotto per richiedere un cambio a prescindere dall’effettiva presenza di difetti.
I negozianti hanno l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e, generalmente, il prezzo finale. Quest’ultimo dev’essere il più basso applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti all’inizio dei saldi.
Sulla prova dei capi non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Le carte di credito devono essere accettate e vanno favoriti i pagamenti cashless.
FOTO: ANSA