
Sostituisce, di fatto, il reddito di cittadinanza
Dal 26 gennaio parte l’assegno di inclusione, un’agevolazione che riguarda nuclei familiari con almeno: un minorenne, oppure un ultrasessantenne o un membro con disabilità o seguita dai servizi socio sanitari. Il nucleo del richiedente deve avere, inoltre, un patrimonio immobiliare ai fini Imu con valore non superiore a 30.000 euro escludendo la casa di abitazione (150mila euro il patrimonio massimo detraibile), un Isee valido non superiore a 9.360 euro oppure «un valore del reddito familiare inferiore a una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il corrispondente parametro della scala di equivalenza Adi».
La soglia di reddito familiare è pari a 7.560 euro annui nel caso in cui il nucleo comprenda ultra 67enni e altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, moltiplicati per il corrispondente parametro della scala di equivalenza Adi.
Il reddito di inclusione sostituisce, di fatto, il reddito di cittadinanza e vedrà, il 26 gennaio, i primi accrediti relativi alle istanze presentate dal 18 dicembre, prima data utile per l’invio della domanda al 7 gennaio e con il Patto di Attivazione Digitale (Pad) sottoscritto.
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