
Oltre al Colorado anche il Maine ha deciso di squalificarlo dalle primarie 2024 per il suo ruolo nell’assalto al Congresso, nel 6 gennaio del 2021
Detto fatto. Donald Trump ha presentato il ricorso contro la decisione della segretaria di Stato del Maine di squalificarlo dalle primarie 2024 per il suo ruolo nell’assalto al Congresso, nel 6 gennaio del 2021. Già il Colorado l’aveva dichiarato incandidabile ma lì la decisione è stata sospesa fino al 4 gennaio, o fino a quando la Corte Suprema degli Stati Uniti non si pronuncerà sul caso. Funzionari del Colorado affermano che la questione deve essere risolta entro il 5 gennaio, termine ultimo entro il quale lo Stato deve stampare le schede delle primarie presidenziali.
L’esclusione da parte di entrambi gli stati nasce sulla base della section 3 del 14mo emendamento della Costituzione la cui interpretazione vede Trump “colpevole” di “insurrezione’”. Secondo il 14° emendamento infatti nessun funzionario pubblico che abbia giurato sulla Costituzione può essere coinvolto in un’insurrezione, cioè un atto che vada contro quanto stabilito dalla stessa Costituzione, pena l’illegittimità a correre di nuovo per un ruolo pubblico. In questo caso sarebbe quello di presidente degli Stati Uniti.
Il Colorado è considerato uno Stato saldamente democratico e quindi Joe Biden lo vincerà a prescindere dalle sorti del tycoon, ma la sentenza potrebbe influenzare lo status dell’ex presidente nelle elezioni generale del 5 novembre 2024. Ed infatti si attendono i risultati di procedimenti simili anche in Minnesota e in Michigan dove si potrebbe presto decidere in tal senso.
Insomma per Donald Trump la strada è tutta in salita ma la cosa non deve sorprendere più di tanto perchè, o per un motivo o per un altro, lui alla fine è abituato a risolvere le beghe e forse ci prende pure gusto. Se le cose andassero lisce di sicuro si annoierebbe.
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