
Previste circa 30 assunzioni che però potrebbero diventare quasi 100 nei prossimi anni
Citigroup punta a lanciare la propria unità di investment banking in Cina, interamente controllata, già alla fine di quest’anno e ad assumere circa 30 persone per l’attività. E’ quanto riporta Reuters che cita una persona a conoscenza diretta della questione.
Citi ha richiesto una licenza commerciale di intermediazione interamente controllata dalla Cina continentale alla fine del 2021 come parte della sua spinta per aumentare la propria presenza sul mercato. L’autorità cinese di regolamentazione dei titoli ha autorizzato la banca americana a procedere con la creazione dell’unità il mese scorso. La banca potrebbe triplicare il personale dell’unità, che si concentrerà sul mercato dei capitali nazionale, fino a quasi 100 nei prossimi anni, effettuando assunzioni locali e trasferimenti da Hong Kong e da altri mercati.
L’espansione di Citi in Cina avviene anche nel momento in cui l’azienda si trova nel mezzo della più grande operazione di ristrutturazione a livello globale. La riorganizzazione di Citigroup, da completare nel primo trimestre del 2024, costerà un miliardo di dollari. I cambiamenti includono lo snellimento del management e il potenziale licenziamento di migliaia di dipendenti. Lo aveva dichiarato il direttore finanziario Mark Mason alla conferenza sui servizi finanziari statunitensi di Goldman Sachs.
La semplificazione della struttura della banca le consentirà di ridurre le spese annuali tra 51 e 53 miliardi di dollari. La banca ha mantenuto la sua stima per le spese del 2023 a 54 miliardi di dollari. Secondo Mason alcuni oneri di ristrutturazione, pari a circa 200 milioni di dollari, verranno contabilizzati probabilmente nel quarto trimestre.
Fraser è sotto pressione per migliorare Citigroup, impantanato in un crollo delle azioni poiché il personale e le spese sono aumentati a dismisura negli ultimi anni.
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