
La startup, fondata nel 2018, punta ad essere riconosciuta a livello mondiale per l’innovazione nel mondo della farmacologia
Oggi il mercato oculare nel mondo ha un valore di oltre 27 bilioni e questo i fondatori di Anbition lo sanno bene. È stato Davide Rosiello, CEO, a raccontarci di questa importante realtà nata nel 2018. Il gruppo BIOVIIIX, di cui Anbition fa parte, nasce 9 anni fa grazie alle idee di Rosiello e un gruppo di manager, è totalmente italiano, possiede 45 dipendenti e crede molto nella ricerca e nello sviluppo. È sempre stato investito molto denaro utilizzando poi gli utili in progetti di ricerca che, nel corso del tempo, sono diventati qualcosa di concreto trasformandosi in startup controllate da BIOVIIIX.
In maniera particolare Anbition è riuscita a fare ricerca e a produrre farmaci per due malattie molto importanti: il tumore al pancreas e la maculopatia.
Il primo, come ci spiega Rosiello, è una patologia terribile che non ha ancora una vera e propria cura efficace. Ad oggi si può dire che lo sviluppo di un prodotto ha inizio dal progetto di fattibilità, dopodiché si valutano tutti i possibili aspetti: si parte dalla fase di pre-clinica, si arriva alla fase uno (studio dell’uomo), si procede con la fase due ed infine si conclude con la fase tre che vede l’accesso al mercato. Il farmaco creato per il tumore al pancreas si chiama Oncovix: Anbition si ritiene particolarmente ottimista in questo perché attualmente è presente da molti anni sul mercato un farmaco chemioterapico che ormai ha il brevetto scaduto. È sempre stato un farmaco molto efficace ma aveva un grande limite: il suo emivita nel nostro organismo dura circa 16 minuti. Uno degli obiettivi della realtà di cui parliamo era quindi quello di cercare di prolungarlo e per fare questo è stata usata l’albumina umana, un emoderivato comunemente utilizzato sul mercato, per creare delle particelle speciali. La novità è che uno dei recettori presenti sulla membrana di questa sostanza si è rivelato particolarmente sorprendente. Abbinando poi i due farmaci il risultato è stato quello di migliorare la performance sul paziente ottenendo un unico farmaco brevettabile.
Il prodotto ha concluso la fase pre-clinica e adesso si appresta a sviluppare lo studio nell’uomo, la parte che abitualmente decide il successo o la sconfitta (lo studio può durare due/tre anni e comporta costi molto alti). Il team di Anbition è molto fiducioso perché l’albumina ha una funzione di abbattimento dei livelli di tossicità ed inoltre si parla di un prodotto chemioterapico con un’azione retard: si passa dai 16 minuti a 24 ore.
Per quanto riguarda invece la maculopatia, sono stati sviluppati cinque peptidi all’interno di BIOVIIIX. Anche in questo caso è stata svolta la fase preclinica ed il team si ritiene altamente fiducioso. Al momento esistono cinque cure per la malattia che sono prodotte da big pharma, sono molto efficaci ma presentano una forma farmaceutica particolare: l’utilizzo può avvenire soltanto tramite un’iniezione intravitreale. La grande notizia è che il gruppo di cui parliamo è riuscito a mettere a punto la pillola e questo potrebbe cambiare totalmente la sua importanza nel mondo della medicina. Anbition, che insieme a BIOVIIIX ha ottenuto importanti riconoscimenti, ha brevettato i due farmaci in tutto il mondo ma dalla scoperta di una probabile cura all’apparizione sul mercato passa mediamente un arco di tempo di 7 anni. La realtà è sempre in movimento e continua ad investire in ricerca: al momento sta lavorando ad un brevetto riguardante la diagnostica per le coagulopatie.