
“Senza nuovi shock la crescita riparte da quest’anno”
«I dati più recenti per il quarto trimestre del 2023 indicano che la crescita rimarrà probabilmente moderata, mentre il mercato del lavoro dovrebbe rallentare. Ci si attende che la crescita inizi a recuperare all’inizio del 2024, in assenza di ulteriori shock, anche grazie al ridursi degli effetti di condizioni di finanziamento sfavorevoli». E’ quanto scrive la Bce nel suo bollettino economico.
Per quanto riguarda l’inflazione quesa si è ridotta ad ottobre e novembre ma nel 2024 è attesa una discesa più lenta. Inoltre, il calo dell’inflazione dovrebbe contribuire a far aumentare i redditi reali e la crescita dell’export dovrebbe allinearsi al miglioramento della domanda estera.
Il consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento nel medio termine.
Secondo la Bce i rendimenti dei titoli di Stato dell’area dell’euro hanno registrato una flessione pressoché analoga a quella dei tassi privi di rischio e i differenziali sono rimasti quasi invariati. «Il rendimento dei titoli di Stato dell’area dell’euro a dieci anni ponderato per il Pil è diminuito di circa 40 punti base, attestandosi al 2,8 per cento. Nel periodo in esame, il differenziale tra la media ponderata per il Pil dei titoli di Stato dell’area e il tasso Ois basato sull’ÇSTR ha fatto registrare solo un lieve incremento. Nella maggior parte dei paesi dell’area dell’euro i differenziali sui rendimenti dei titoli di Stato hanno avuto un andamento molto simile. Unica eccezione è rappresentata dal differenziale sui titoli di Stato greci, che è diminuito di 10 punti base in quanto i rating del credito sovrano del paese sono stati elevati a investment grade», si legge ancora.
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