
Perdita netta di 1,8 miliardi di dollari
Bilancio in perdita per Citigroup. Nel quarto trimestre la multinazionale americana ha registrato una perdita netta di 1,8 miliardi di dollari, o 1,16 di dollari per azione, su ricavi di 17,4 miliardi di dollari. Ciò si confronta con un utile netto di 2,5 miliardi di dollari, ovvero 1,16 dollari per azione, su ricavi di 18 miliardi di dollari per il quarto trimestre 2022. I ricavi sono diminuiti del 3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Pesano le sue esposizioni in Argentina e Russia. Nei documenti presentati alla Securities and Exchange Commission (la SEC) degli Stati Uniti ci sono infatti cancellazioni ed accantonamenti per circa 3,7 miliardi di dollari. Tra questi 1,6 miliardi di dollari sono relativi all’Argentina. Un rischio che la Banca definisce come “esposizioni transfrontaliere e multivalutarie basate sulle tendenze economiche attuali, sulla svalutazione della valuta e sul rischio geopolitico. Un insieme di cause che potrebbero incidere sulla capacità dell’Argentina di sostenere il servizio del debito estero”.
Inoltre nel documento presentato viene riferito che proprio in Argentina Citigroup ha dovuto registrare perdite di ricavi per circa 880 milioni di dollari a causa della svalutazione del peso argentino del 50% voluta dal nuovo presidente, Javier Milei.
L’amministratore delegato Jane Fraser ha definito i risultati “molto deludenti“, ma si aspetta che quest’anno costituisca un punto di svolta. «Abbiamo compiuto progressi sostanziali semplificando Citi e attuando la nostra strategia nel 2023», ha affermato in una nota.
Nell’annunciare i risultati Citigroup ha previsto nel medio termine un taglio di 20.000 posti.
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