
Come da tradizione, i caucus repubblicani dell’Iowa saranno i primi della Federazione a votare nel primo step verso le presidenziali
La corsa verso le presidenziali statunitensi di novembre comincia lunedì nel Midwest, con i caucus (comitati di elettori iscritti al partito) repubblicani in Iowa. Nell’ultimo sondaggio, l’ex ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite ed ex governatrice del South Carolina, Nikki Haley (per Trump “ineleggibile”), ha superato per la prima volta il governatore della Florida, Ron DeSantis: i due hanno rispettivamente il 20% e il 13% delle preferenze di voto.
In testa, con il 54%, c’è l’ex presidente Donald Trump, per il quale arrivano altre buone notizie: la corte suprema dell’Oregon non rimuoverà per ora Donald Trump dalla primarie del 2024 sulla base del 14° emendamento della Costituzione. Lo riporta Cnn sottolineando che la corte dell’Oregon intende attendere prima il pronunciamento della Corte Suprema al riguardo.
Il 14° emendamento vieta le cariche pubbliche ai funzionari coinvolti in insurrezioni o rivolte contro la costituzione su cui hanno giurato, ed è stato usato dalla corte suprema del Colorado per vietare a Trump le primarie 2024. Una decisione contro la quale Trump ha fatto appello alla Corte Suprema.
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Per chiarire cosa succede lunedì, è bene ricordare che i candidati alle presidenziali statunitensi competono nei singoli Stati del Paese per guadagnare la nomination del proprio partito. In gioco, in ogni Stato, c’è un determinato numero di delegati, ovvero di persone che lo rappresenteranno alla convention nazionale del partito e che saranno obbligati a votare – almeno al primo scrutinio – per un determinato candidato (pledged delegates), in base al voto degli elettori e al sistema elettorale. Il candidato che ottiene la maggioranza dei delegati nel corso delle primarie e dei caucus, organizzati tra l’inverno e la primavera precedenti alle elezioni, sarà il candidato del partito alle presidenziali di novembre.
L’Iowa è il primo Stato a votare dagli anni ’70.
(foto ANSA)