
Per lui meglio riavvicinarsi all’Ue, opzione che però il suo partito ha escluso
Secondo il sindaco di Londra Sadiq Khan la Brexit avrebbe inflitto danni ingenti all’economia reale della nazione. A due anni dall’effettivo divorzio da Bruxelles, Khan spera, se non proprio in un ripensamento ormai tecnicamente impossibile, almeno in una revisione delle regole più stringenti.
Una sorta di ritorno soft all’interno dell’economia del Vecchio Continente che però dai vertici del partito dei Tories è stato già escluso. Keir Starmer, considera infatti quello sulla Brexit come un dibattito “chiuso”. Il massimo che si sente di concedere sarà lavorare per permettere alla Brexit di funzionare all’interno di una più ampia collaborazione con l’Ue.
Ma secondo Khan, invece, la situazione è ben più complessa «Dopo due anni di negazione e fuga dalla realtà dobbiamo affrontare la dura realtà, ossia che la Brexit non funziona”. Ha indebolito la nostra economia, lacerato l’unione interna, sminuito la nostra reputazione».
Per questo motivo la sua intenzione sarebbe quella di promuovere un «dibattito pragmatico sui benefici d’una riadesione (dall’esterno dell’Ue) al mercato unico e all’unione doganale».
Ma una possibile marcia indietro sulla Brexit sembra essere la scelta preferita anche dalla maggior parte degli inglesi.
Secondo un sondaggio condotto da Opinium su oltre 2mila intervistati, la maggioranza dei britannici boccia la Brexit e soprattutto i suoi effetti negativi sull’economia nazionale. Prezzi troppo alti, immigrazione disordinata e difficoltà di vario tipo sarebbero alla base del malcontento. A conti fatti il 35% degli intervistati la considera dannosa per le finanze personali e il 47% vede impatti negativi sul sistema sanitario nazionale. Non solo: per il 63% degli intervistati sarebbe alla base del rialzo dell’inflazione.
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