
Sempre a novembre le entrate tributarie sono state pari a 51,8 miliardi, in aumento del 12,3 per cento su anno
Il debito pubblico cala a novembre a 2.855 miliardi, scendendo per la precisione di 12,6 miliardi rispetto al mese precedente. Lo rende noto la Banca d’Italia nel supplemento statistico Finanza pubblica: fabbisogno e debito.
La diminuzione riflette quella delle disponibilità liquide del Tesoro (12,9 miliardi, a 39,6) e un piccolo avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (0,8 miliardi). In senso opposto ha operato l’effetto complessivo degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (complessivamente 1,1 miliardi).
La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è rimasta stabile al 24,4%.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è diminuito di 12,6 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali e quello degli Enti di previdenza sono rimasti pressochè invariati.
Sempre a novembre le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 51,8 miliardi, in aumento del 12,3% su base annua. Negli undici mesi dell’anno scorso, invece, il dato è stato pari a 480,1 miliardi, in aumento del 7,5 per cento (33,6 miliardi) a livello tendenziale.
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