
Nel giorno del via dei lavori a Davos, la direttrice del Fmi analizza il calo di velocità nella crescita del Dragone
La direttrice generale del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva ha detto che la Cina deve varare riforme strutturali per evitare “un calo abbastanza significativo dei tassi di crescita”.
La Cina, ha detto Georgieva alla Cnbc, a margine dei lavori del Wef, deve affrontare sfide sia a breve che a lungo termine. Nel breve termine il settore immobiliare cinese necessita ancora di “aggiustamenti” e quanto problema si aggiunge quello di un elevato livello di debito pubblico locale.
A lungo termine, Georgieva ha sottolineato i cambiamenti demografici e una “perdita di fiducia“. «In definitiva, ciò di cui la Cina ha bisogno – ha concluso – sono riforme strutturali per continuare ad aprire l’economia, per bilanciare il modello di crescita maggiormente verso il consumo interno, il che significa creare più fiducia nelle persone, in modo che non risparmino ma spendano di più. Tutto ciò aiuterebbe la Cina ad affrontare ciò che riteniamo potrebbe essere, in assenza di riforme, un calo abbastanza significativo dei tassi di crescita inferiori al di sotto del 4%».
Nel 2023 l’economia cinese ha registrato una crescita lenta, ostacolata da problemi immobiliari e da un crollo delle esportazioni e gli esperti si aspettano che sia cresciuta di circa il 5%. L’intervento per premier cinese Li Quiang è atteso per domani, martedì.
(foto ANSA)