
Lagarde: “Probabile taglio tassi Bce in estate”. Simkus: “i prossimi dati sugli stipendi saranno molto importanti”
«Sono fiduciosa che a meno di grossi choc abbiamo raggiunto il picco dei tassi ma dobbiamo rimanere restrittivi per tutto il tempo necessario fino a che saremo fiduciosi di essere sulla strada giusta per arrivare in maniera sostenibile e stabile al target del 2% a lungo termine».Queste le parole della presidente della Bce Christine Lagarde in un’intervista con Bloomberg tv a margine dei lavori del World Economic Forum dove è atteso un suo discorso nel pomeriggio.
Alla domanda di quando potrebbe arrivare il primo taglio, Lagarde ha ribadito che la Bce deve rimanere dipendente dai dati. «Se tagliassimo troppo presto e dovessimo poi tornare ad alzare i tassi, sprecheremmo tutto il lavoro fatto fino ad ora», ha aggiunto sottolineando che un periodo importante sarà la “tarda primavera” quando la BCE riceverà i dati dai contratti collettivi sui salari di quest’anno, che potrebbero darle una buona idea di dove stanno andando i redditi delle famiglie e quindi l’inflazione.
Nonostante riconosca la formazione di un consenso, Lagarde ha anche espresso preoccupazione per le scommesse aggressive del mercato sui tagli dei tassi. «Se le aspettative sono eccessive rispetto a quello che è probabile che accada, questo non aiuta la nostra lotta contro l’inflazione», ha concluso.
Dello stesso avviso anche Klaas Knot, presidente della Banca dei Paesi Bassi e membro del Consiglio direttivo della BCE che, in una intervista a CNBC, ha detto: «i mercati stanno andando troppo avanti con le aspettative di taglio dei tassi di interesse. Il problema per noi è che alla fine ciò potrebbe diventare controproducente. Siamo ottimisti sul fatto che abbiamo una prospettiva credibile di un ritorno dell’inflazione al 2% nel 2025. Ma molte cose devono ancora andare bene perché ciò accada. Alla base di tale proiezione c’è un percorso dei tassi di interesse, un presunto percorso dei tassi di interesse, che contiene un allentamento significativamente inferiore a quello attualmente incorporato nei prezzi di mercato. Quindi questo rischia di diventare autolesionista».
Con la Lagrde è d’accordo anche Gediminas Simkus, governatore della Banca centrale lituana e membro del consiglio direttivo della Banca centrale europea. «Se non vediamo sorprese che possano cambiare i dati e il modo di pensare, sono ottimista riguardo ai tagli dei tassi quest’anno. Ma sono molto meno ottimista dei mercati riguardo ai tagli dei tassi a marzo o aprile», ha riferito secondo quanto riporta Bloomberg.
Simkus ha affermato che è fondamentale assicurarsi che l’inflazione converga verso l’obiettivo del 2%. «In generale siamo in linea con le nostre aspettative poiché assistiamo a una disinflazione su vasta scala. Ma la crescita salariale è ancora il doppio della media a lungo termine», ha riferito. I prossimi dati sugli stipendi saranno “molto importanti“.
Poco prima di Natale la Bce, nella sua ultima riunione di politica monetaria del 2023, ha lasciato come da attese i tassi fermi per la seconda volta consecutiva. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50%, quello sui depositi al 4%, e quello sui prestiti marginali al 4,75%. Adesso l’appuntamento per scoprire le prossime decisioni di politica monetaria è fissato al 25 gennaio.
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