
La strada stretta perchè deve preservare sia l’economia che la lotta all’inflazione
Secondo Raphael Bostic membro della Fed di Atlanta, eventuali tagli dei tassi arriveranno solo a partire dal terzo trimestre. La buona notizia, però, è in quell’inflazione che, secondo gli ultimi dati, sarebbe sulla buona strada per tornare all’obiettivo della banca centrale fissato al 2%.
Bostic, membro votante quest’anno del Federal Open Market Committee, ha confermato che l’obiettivo da raggiungere è il calibro della politica sulle effettive necessità. In altre parole evitare di crearne una troppo restrittiva tanto da soffocare la crescita ma continuare a mantenere la rotta segnata per fare in modo che la strada creata sia attiva contro prezzi persistentemente elevati.
La strada stretta, insomma, per contrastare l’inflazione promuovendo al tempo stesso una crescita solida e un’occupazione sana. Eventualità che, a suo dire, si sta avvicinando più di quanto molti funzionari della Fed hanno creduto in passato.
«Considerando la dipendenza delle prossime decisioni dai dati, ho considerato nelle mie previsioni i progressi inaspettati sull’inflazione e sull’attività economica, anticipando il tempo previsto per iniziare a normalizzare il tasso dei fondi federali al terzo trimestre di quest’anno dal precedente quarto trimestre»
Bostic ha detto che non è assolutamente contrario a tagliare prima del terzo trimestre, il che implica una mossa al più presto a luglio, ma ha detto che l’asticella sarà alta. Una serie di fattori potrebbero cambiare però le carte in tavola, come i conflitti geopolitici, la battaglia sul bilancio in corso a Washington e le imminenti elezioni presidenziali, solo per citarne alcuni presi ad esempio da Bostic.
«Se continuiamo a vedere un ulteriore serie di prove al ribasso nei dati macro è possibile che mi senta abbastanza sereno da sostenere la normalizzazione prima del terzo trimestre».
FOTO: EPA/ERIK S. LESSER