Sewing spegne le voci che circolano da giorni su Commerzbank
Il Ceo di Deutsche Bank, Christian Sewing ha affermato che l’attività di fusione e acquisizione non è una priorità per il suo gruppo, poiché riaffiorano le speculazioni sul futuro della rivale nazionale Commerzbank.
I due istituti di credito tedeschi hanno abbandonato un piano di fusione nel 2019, ma le preoccupazioni sulla redditività delle banche e le notizie secondo cui il governo tedesco sta valutando la possibilità di vendere alcune delle sue partecipazioni societarie, hanno riacceso le voci su un possibile legame nelle ultime settimane. Lo stato detiene ancora una partecipazione del 15% in Commerzbank, ma da alcune fonti questa settimana è emersa la voce che il ministro delle Finanze Christian Lindner sarebbe disponibile a cederla.
La fusione delle due maggiori banche tedesche creerebbe un’entità combinata con circa 2 mila miliardi di dollari di asset, anche se la bassa valutazione di Deutsche Bank potrebbe complicare tale mossa: la banca viene scambiata a circa 12 euro per azione, una frazione del suo valore contabile, e una parte significativa delle attività dovrebbe essere svalutata. Ma in occasione del World Economic Forum di Davos, in Svizzera, Sewing sembra aver gettato acqua fredda sulle voci, almeno per ora. In un’intervista a margine con CNBC il Ceo di Deutsche Bank: «Non direi che è in cima alle mie priorità, a dire il vero. Da anni dico sempre che prima o poi le fusioni e acquisizioni nel settore bancario, in particolare in Europa, dovranno avvenire, ma la cosa più importante è che siano soddisfatte alcune precondizioni, da un punto di vista normativo, e della finalizzazione dell’unione bancaria – ha affermato il Ceo – ovviamente, per quanto riguarda i tassi di interesse in forte aumento, bisogna pensare alle lacune di valore equo visti i libri ipotecari di molte banche, quindi non penso che sia una priorità per quest’anno».
L’Unione bancaria europea è stata creata nel 2014 e mira a garantire la stabilità dei sistemi bancario e finanziario del blocco. “A dicembre la camera del parlamento italiano ha votato contro le riforme del Meccanismo Europeo di Stabilità, il fondo di salvataggio della zona euro, che è stato approvato da tutti gli altri paesi della zona euro – Sewing in riferimento al Mes – Ciò ha lasciato il blocco nell’impossibilità di attuare una parte della legislazione sull’unione bancaria dal presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe come un elemento chiave della nostra rete di sicurezza comune“. Ha concluso, infine il Ceo di Deutsche Bank: “Pertanto ci concentriamo sulla nostra attività, se, in questo business, ci sono possibilità e opzioni per realizzare l’uno o l’altro componente aggiuntivo più piccolo, come abbiamo fatto con Munis, ovviamente lo stiamo esaminando“.
FOTO: EPA
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