
Le istituzioni europee raggiungono un accordo ma i Paesi potranno imporre limiti inferiori
Le istituzioni europee hanno concordato su uno dei regolamenti inclusi nel pacchetto antiriciclaggio, con l’obiettivo di tutelare i cittadini dell’UE e il sistema finanziario europeo dal riciclaggio di denaro e dal finanziamento del terrorismo.
È stato stabilito un limite massimo di 10.000 euro per i pagamenti in contanti a livello europeo. I singoli Stati membri avranno la possibilità di imporre un limite inferiore, se lo riterranno opportuno. Inoltre, le entità come istituti finanziari, banche, agenzie immobiliari e servizi di gestione patrimoniale saranno tenute a verificare l’identità di coloro che effettuano transazioni occasionali in contanti comprese tra i 3.000 e i 10.000 euro.
L’accordo in Consiglio dovrà adesso venire negoziato con il Parlamento europeo. L’Italia, quando alla guida del governo c’era Mario Draghi, aveva chiesto insieme ad altri Paesi, di fissare un limite di 5.000 euro, come quello di recentemente adottato dal governo Meloni, in rialzo rispetto al precedente tetto italiano. Ma la proposta non aveva trovato largo consenso e si è giunti a un compromesso che di fatto alza l’asticella ai 10 mila euro proposti inizialmente dalla Commissione europea.
Gli Stati membri, come specificato potranno introdurre limiti al denaro contante inferiori da quello indicato dall’Ue. A oggi, otto Stati membri non prevedono alcun limite ai pagamenti in contante: tra questi ci sono Germania, Olanda, Austria, Finlandia e Irlanda. L’Ungheria ha una forma ibrida, con un tetto di 40mila euro al mese per persona giuridica. Altrove, il tetto è superiore al limite fissato dai ministri Ue: il più alto si trova in Croazia, con 15mila euro, mentre in Repubblica Ceca e Malta è di 10mila. Gli altri Stati, Italia compresa, sono già in regola con l’eventuale legge europea: in Francia, Spagna e Svezia il limite è di 1.000 euro, in Grecia di 500 euro. Ci sono poi Lettonia con 7.200, Slovacchia e Slovenia a 5mila, Polonia 3.300, Portogallo e Lituania a 3mila, Danimarca, 2.700 e Romania a 2 mila.
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