Il governo cinese interviene sulla vendita disordinata delle auto elettriche
Gli investitori esteri vendono 4,6 miliardi di dollari di azioni cinesi in due settimane. Alla fine del 2023 avevano ceduto circa il 90% dei 33 miliardi di dollari di azioni cinesi acquistati all’inizio dell’anno ed i deflussi hanno continuato anche a gennaio. Tutto questo dopo che Pechino ha confermato che la crescita annuale della Cina è stata la più lenta degli ultimi decenni e ha rivelato che il declino della popolazione del Paese ha subito un’accelerazione nel 2023.
Quasi 33 miliardi di renminbi (4,6 miliardi di dollari) di denaro estero sono già defluiti dal mercato azionario cinese nel 2024, secondo i calcoli del Financial Times basati sui dati dello Stock Connect di Hong Kong. Questo ha spiazzato gli analisti di JPMorgan e Goldman Sachs, secondo cui il mercato azionario cinese era pronto per una ripresa nel 2024. Ma oltre ai dati ufficiali usciti qualche giorno fa non ha aiutato neanche il discorso del premier Li Qiang a Davos che non ha fatto alcun accenno a nuove misure governative per rilanciare l’economia o i mercati finanziari.
Intanto la Cina ha comunicato che lavorerà per risolvere la “concorrenza disordinata” e l’espansione “cieca” nel settore dei veicoli elettrici. Xin Guobin, vice ministro all’Industria ha affermato che, nonostante la vendita di 9,5 milioni di veicoli elettrici lo scorso anno, c’è stata una domanda dei consumatori insufficiente verso l’esterno, secondo l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua.
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