
Oltre che dai francesi, la torre d’acciaio è meta amata da americani e canadesi, tedeschi, inglesi e spagnoli
Nel 2023 la torre Eiffel è stata meta di 6,3 milioni di visitatori, cifra superiore a quella del 2019, ultimo anno prima dello scoppio della pandemia di Covid-19. Lo ha annunciato la Sete, società di gestione del simbolo di Parigi.
L’anno scorso le presenze sono aumentate dell’8% rispetto al 2022 approfittando anche dei «numerosi omaggi a Gustave Eiffel in occasione del centenario della morte» e dell’avvio di «nuovi servizi» come le visite guidate o la ristorazione realizzata da grandi chef com Frederic Anton e Thierry Marx.
La torre era stata visitata da 6,2 milioni di persone nel 2019, cifra comunque lontana dai 7 milioni del 2014, prima di rimanere chiusa tra metà marzo e fine giugno 2020 a causa del lockdown.
Quanto alla provenienza dei visitatori, i francesi restano in testa e rappresentano il 18,9%, seguiti da chi proviene dall’America del Nord (18%) e in particolare dagli Stati Uniti (13,2%). Il 44% delle visite arriva da paesi europei diversi dalla Francia (dal 40% del 2019) e in particolare da Germania (7,8%), Inghilterra (6,8%) e Spagna (6,4%). La tendenza è confermata dall’andamento delle visite ai grandi musei parigini, che l’anno scorso hanno battuto i record storici o comunque recuperato i livelli pre Covid.
Il dato non sorprende: a fine anno era stato pubblicato il Top 100 City Destinations Index 2023 della società di ricerche di mercato globale Euromonitor International, che aveva incoronato la capitale francese come la principale città turistica del mondo, seguita da Dubai al secondo posto e Madrid al terzo. Tokyo è arrivata quarta, mentre Amsterdam ha chiuso la top five. E l’Organizzazione mondiale del turismo (Unwto), aveva individuato la Francia in testa per numero di arrivi turistici internazionali, con l’Italia è al quinto posto.
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