
Il Pacchetto europeo di sicurezza economica, che sarà pubblicato la prossima settimana, includerà miglioramenti legislativi al regime dell’Unione europea per lo screening degli investimenti provenienti dall’esterno del blocco
Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea e commissario europeo per il Commercio, ha detto che l’Unione europea deve trovare il modo di evitare che le sue tecnologie, le sue aziende e i suoi beni più sensibili “finiscano nelle mani sbagliate“. Questo mentre Bruxelles si prepara a presentare misure per rafforzare la sua sicurezza economica europea, con proposte volte a rafforzare la competitività in settori chiave come quello dei software, dei semiconduttori e l’aeronautico e a ridurre la possibilità che potenze rivali, per esempio la Cina, a ottenere il controllo di infrastrutture cruciali, soprattutto in un periodo di instabilità globale.
«Ci troviamo di fronte a un contesto geopolitico molto più conflittuale rispetto a quello di qualche anno o decennio fa e dobbiamo di conseguenza vedere come proteggere i nostri interessi di sicurezza nazionale», ha detto Dombrovskis al Finacial Times, spiegando che occorrono «proposte mirate e proporzionate, in modo che il dibattito sulla sicurezza nazionale non diventi un pretesto per varare misure protezionistiche».
Nell’Ue, le decisioni sugli investimenti e sul controllo delle esportazioni sono nelle mani degli Stati membri, ma, date le crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e la decisione della Russia di invadere l’Ucraina, Bruxelles ritiene di dover lavorare sempre più come in modo unitario. «Siamo certamente più forti se agiamo insieme. In questo modo possiamo avere il peso economico per essere un attore importante sulla scena mondiale, mentre per i singoli Stati membri è spesso molto più difficile», ha detto il Commissario.
Come ricorda Radiocor, il Pacchetto europeo di sicurezza economica, che sarà pubblicato la prossima settimana, includerà miglioramenti legislativi al regime dell’Unione europea per lo screening degli investimenti provenienti dall’esterno del blocco. Il pacchetto contiene anche idee sul controllo degli investimenti che escono dall’Ue e proposte per aggiungere una “dimensione europea” ai controlli sulle esportazioni di tecnologia sensibile.
Un esempio recente, riguarda le pressioni esercitate l’anno scorso dagli Stati Uniti sui Paesi Bassi e sul Giappone per porre fine alla vendita di apparecchiature avanzate per la produzione di chip al silicio alla Cina. Dopo mesi di trattative, l’Aia ha accettato di applicare restrizioni alle esportazioni, colpendo le vendite di Asml, tra i leader del mercato. Dombrovskis ha dichiarato di voler garantire un maggiore coordinamento europeo quando sono prese decisioni di questo tipo.
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Dopo lo shock seguito al conflitto in Ucraina e il progressivo abbandono della dipendenza dal petrolio e dal gas russo, i Paesi dell’Ue mirano anche a ridurre il rischio di esposizione alla Cina, che domina la produzione di tecnologie verdi come i pannelli solari e le materie prime. Questa settimana il Parlamento europeo ha votato a larga maggioranza a favore di uno screening obbligatorio degli investimenti cinesi in “beni critici europei, come porti e reti di trasporto”. La risoluzione non ha alcun effetto legale, ma aumenta la pressione sulla Commissione affinché agisca.
(foto SHUTTERSTOCK)