
Prestiti in calo nella seconda metà dell’anno
Un 2023 sulle montagne russe per il settore prestiti che ha visto i primi 5 mesi in crescita per poi cedere successivamente. A stabilirlo è il Sistema di Informazioni Creditizie gestito da CRIFche sottolinea la presenza di domande stabili se non addirittura con un saldo leggermente positivo a +0,4% sul 2022. Guardando le singole voci le richieste dei finanziamenti finalizzati hanno registrato un calo a -10,4% a differenza dei prestiti personali in attivo del 18,9%.
Per quanto riguarda i prestiti finalizzati si registra un aumento del valore medio dell’importo richiesto pari a 5.862 euro (+2,5% rispetto al 2022), mentre i prestiti personali scendono a 11.759 euro (-3,8% vs 2022). Oltre la metà (54,4%) richiede prestiti inferiori ai 5mila euro mentre il 17,3% arriva nella soglia tra i 10mila e i 20mila euro.
«Il 2023 è stato l’anno della cautela, sia per quanto riguarda le famiglie che hanno ridimensionato i progetti di spesa, sia dal punto di vista dell’offerta, con una maggiore attenzione sui criteri di accesso al credito per via dell’incertezza generata dal contesto geopolitico, dall’inflazione e dall’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE. Le previsioni dell’anno da poco iniziato mostrano che l’espansione delle consistenze di credito sarà inferiore rispetto alle performance del biennio 2021-2022, anche perché la maggiore rischiosità attesa manterrà caute le politiche di offerta. In questa direzione vanno le raccomandazioni degli organi di vigilanza che sollecitano gli operatori a mantenere alta l’attenzione sulla domanda di credito». Questo il commento di Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.
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