
La Banca centrale cinese ha annunciato di aver confermato i tassi di finanziamento loan prime rate (LPR) a 1 anno e 5 anni rispettivamente al 3,45% e al 4,20%. Al via la due giorni di politica monetaria della BoJ in Giappone
La Cina mantiene stabili i tassi di prestito di riferimento nonostante la pressione sullo yuan.
La pressione al ribasso sullo yuan cinese è riemersa nel nuovo anno, gravata da un dollaro vivace sui segnali di resilienza dell’economia statunitense e sulla cautela che la Federal Reserve potrebbe impiegare più tempo di quanto alcuni si aspettavano per tagliare i tassi. Da inizio anno lo yuan onshore ha perso circa l’1,3%, toccando il livello più debole degli ultimi due mesi. «Un taglio in questa fase potrebbe innescare un’ulteriore pressione di svalutazione, qualcosa che la PBOC vuole evitare. Pertanto, per ora, potrebbe attenersi agli strumenti di allentamento quantitativo», ha detto Julian Evans-Pritchard, responsabile dell’economia cinese presso Capital Economics.
In particolare la Banca centrale ha annunciato di aver lasciato fermi i tassi di finanziamento loan prime rate (LPR) a 1 anno e 5 anni, rispettivamente al 3,45% e al 4,20%, come ampiamente atteso dal consensus degli analisti.
Ricordiamo che i tassi LPR sono i tassi di riferimento sui prestiti che vengono stabiliti mensilmente da 18 banche cinesi. La Pboc basa i suoi tassi di prestito di riferimento ogni mese sulla base delle quotazioni dei principali istituti di credito del Paese. Le banche, a loro volta, valutano i nuovi prestiti utilizzando il tasso primario di prestito come riferimento.
Intanto in Giappone parte oggi la due giorni di politica monetaria della Boj Gli economisti si aspettano che rimanga ancora accomodante. L’attenzione sarà focalizzata su eventuali indicazioni da parte del governatore, Kazuo Ueda, su quando la banca conta di iniziare ad alzare i tassi.
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