
Le esportazioni giapponesi hanno superato le aspettative a dicembre, registrando un surplus commerciale mentre le importazioni diminuiscono
Per l’ottavo mese consecutivo si conferma in contrazione la manifattura in Giappone. L’indice Pmi Jibun-S&P si è attestato a gennaio a quota 48 punti, facendo leggermente meglio rispetto rispetto ai precedenti 47,9 punti, ma risultando ancora ben al di sotto della soglia critica dei 50 punti che fa da spartiacque tra contrazione, valore al di sotto, ed espansione, valore al di sopra. E’ quanto emerge dalla lettura preliminare del dato.
Si rafforza invece in espansione il Pmi servizi che è migliorato a 52,7 punti, dai precedenti 51,5 punti. Il Pmi Composite del Giappone ha accelerato così il passo a quota 51,1 punti, rispetto ai 50 punti di dicembre, attestandosi al ritmo più veloce dal mese di settembre.
Le esportazioni del Giappone sono cresciute del 9,8% su base annua a dicembre, invertendo la rotta rispetto al calo dello 0,2% del mese precedente e superando le aspettative di un aumento del 9,1% da parte degli economisti intervistati da Reuters. Le importazioni nella terza economia mondiale sono diminuite del 6,8% su base annua a dicembre, una contrazione minore rispetto al calo dell?11,9% di novembre, ma più marcata del 5,3% previsto dagli analisti.
Il risultato è che la bilancia commerciale del Giappone relativa al mese di dicembre ha messo in evidenza un surplus pari a 62,1 miliardi di yen, rispetto al deficit di 780,4 miliardi di yen di novembre.
Nell’intero 2023 le esportazioni del Giappone sono salite del 2,8% su base annua a 100,89 trilioni di yen, mentre le importazioni sono scese del 7% a 110,17 trilioni.
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