
Ocse, bassi livelli di partecipazione femminile al mercato del lavoro a causa di nodi fiscali
C’è da fare, c’è sempre qualcosa da fare, citava una canzone ma per aumentare il Pil pro capite del nostro Paese servono tante azioni mirate tra queste: rafforzare e ampliare le politiche attive sul lavoro, incrementare l’istruzione terziaria e ridurre il divario di genere nel mercato del lavoro e il Pil pro capite in Italia potrebbe aumentare dell’3,5% entro il 2050.
Riduzione del divario di genere quando le donne guadagnano in media il 10 per cento in meno degli uomini a partità di mansioni, sono temi per cui donne e non solo stanno affrontando una battaglia più che economico finanziaria, culturale ormai da anni.
E’ quanto emerge da un Report dell’Ocse sull’Italia nel quale si sottolinea il peso dei Neet, con un tasso al 23%, inferiore solo a quello di Colombia e Turchia.
«La causa dei bassi livelli della partecipazione femminile al mercato del lavoro, è dovuta -segnala l’Ocse- non solo ad un problema di lavoro di cura concentrato sulle donne e alla presenza di stereotipi nel percorso educativo che spingono le femmine molto spesso fuori dai percorsi stem, quelli che poi rendono più semplice entrare nel mercato del lavoro con retribuzioni più alte ma anche ad un nodo fiscale».
FOTO: ANSA