
Il Gruppo Aeffe ha annunciato nomina e data di debutto, il 22 febbraio durante la Milano Fashion Week
Moschino ha appena annunciato che Adrian Appiolaza è il nuovo direttore creativo del brand, posto rimasto vacante dopo la scomparsa improvvisa di Davide Renne avvenuta lo scorso novembre.
Appiolaza, cinquantuno anni, argentino, si è appena trasferito a Milano da Parigi dove ha lavorato per per dieci anni come direttore del design del Ready-to-Wear di Loewe. La prima sfida tra poche settimane, con la prima collezione firmata dal designer per la Maison nell’ambito della Milano Fashion Week. Il fashion show è in programma per il 22 febbraio ed è già uno dei più attesi.
Appiolaza supervisionerà le collezioni donna, uomo e accessori di Moschino, riportando direttamente al Presidente Esecutivo di Aeffe, Massimo Ferretti, che ha commentato nel comunicato di presentazione del designer: «Siamo felici e onorati di dare il benvenuto nella famiglia Aeffe ad Adrian. Con il suo arrivo in Moschino, Adrian porta con sé un bagaglio unico di creatività e conoscenza della storia della moda che permetterà di scrivere un nuovo meraviglioso capitolo nell’avventura del brand fondato da Franco Moschino. Sono rimasto subito colpito dalla creatività esplosiva di Adrian – si legge nella nota stampa che riporta le parole di Ferretti, che prosegue – una personalità piena di energia ed entusiasmo, elementi che da sempre contraddistinguono la storia e il percorso di Moschino. Gli auguro di costruire con noi una grande storia di successo».
Nel comunicato c’è anche l’appuntamento per la prima tappa dell’avventura del nuovo direttore creativo che presenterà al pubblico le sue creazioni all’interno della sfilata di Moschino in programma per il 22 febbraio che si terrà alla Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente una location importante per il marchio poiché nel 1993 ha ospitato la mostra Moschino – X anni di Kaos! 1983-1993, un’esposizione storica nella quale il brand celebrava i primi dieci anni della sua storia creativa.
Adrian Appiolaza ha risposto con entusiasmo alla chiamata di Aeffe e si è detto «profondamente grato nei confronti di Massimo Ferretti che gli ha dato il permesso di accedere al mondo di Moschino una Casa le cui mura trasudano una storia che sono ansioso di ascoltare – Appiolaza, ha concluso dichiarandosi pronto a trasportare la Maison in un nuovo capitolo – con un tocco teatrale, nel puro stile di Moschino».
Lo stilista argentino ha lasciato il segno per un periodo molto lungo da Loewe infondendo la sua visione creativa nelle ultime e acclamatissime collezioni di Jonathan Anderson, considerato uno dei maggiori talenti al mondo. La sua storia personale, partita alla rinomata Central Saint Martins, lo ha visto all’opera negli uffici stile di molti brand. All’inizio del millennio è stato a disposizione di Phoebe Philo che, per prima, ha apprezzato la collezione con cui si è laureato e lo ha invitato ad unirsi al suo team negli anni leggendari di Chloé. Appiolaza poi si è spostato a Milano, al servizio di Miuccia Prada da Miu Miu, poi da Louis Vuitton quando c’era Marc Jacobs. Prima di Loewe, un biennio da Chloé ma con la guida di Clare Waight Keller.
L’arrivo da Moschino lo emoziona particolarmente, come si evince dalla nota ufficiale che accompagna il suo trasferimento a Milano, poiché la sua ammirazione “per il genio di Franco Moschino, che ha dato un grande contributo alla storia della moda, è enorme. Il fondatore – ha detto Appiolaza – ha aiutato tutti quelli che sono arrivati dopo ad immaginare il futuro, ciascuno alla propria maniera“. «Le giacche con le cartoline in 3D; l’abito con la gonna realizzata con 20 reggiseni; gli innumerevoli trompel’oeil: come creativo, e come collezionista, la lista delle creazioni di Franco Moschino passate alla storia del costume è pressoché infinita. L’essenza del suo talento, per me, è stata quella di abitare il suo tempo, sublimandone i pregi e ironizzando sui difetti. Un’operazione che ha compiuto con una invidiabile leggerezza, spalancando per tutti noi una finestra dalla quale immaginare, a modo nostro, il futuro».
FOTO: IMAGOECONOMICA
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