
L’intervento del vice ministro alle Finanze in commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria
“Chi non aderirà a concordato entrerà in liste selettive”, il viceministro alle Finanze Maurizio Leo parlando più in generale sul fronte della lotta all’evasione fiscale e affrontando il tema del concordato preventivo biennale durante l’audizione alla commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria.
Il viceministro del governo Meloni ha assicurato: «Non è che abbassiamo la guardia: quelli che non aderiranno al concordato entreranno in liste selettive, per vedere che non hanno potuto realizzare questi compensi. Ma se si vede che ci sono delle anomalie, là si deve intervenire».
Sulla legge delega per la riforma fiscale, il viceministro «stiamo procedendo celermente: sette decreti attuativi sono già stati approvati, un altro, sui giochi, è all’esame delle commissioni parlamentari, e ci accingiamo a varare altri 2 provvedimenti molto rilevanti: sulle sanzioni e sulla riscossione».
Leo ha ammesso che quello della riscossione è «altro tema molto molto delicato: abbiamo un magazzino debiti tributari che fino all’altro giorno era di 1.185 miliardi e probabilmente in queste ore è cresciuto ancora di più. In una situazione del genere siamo in una difficoltà enorme: quindi bisognerà andare a vedere quali sono i crediti che l’Agenzia delle entrate riscossione potrà recuperare e quelli che non si può. Pensare che dopo 5-10 anni non si riesca a recuperare quel credito – ha continuato il viceministro – significa riaffidare quell’ente per verificare se è ancora esigibile. Altrimenti teniamo una situazione irreale che sicuramente non viene gestita, crea complessità e dà una rappresentazione non veritiera e corretta dei crediti erariali».
E sempre sul tema del concordato preventivo, di cui abbiamo riportate le affermazioni del viceministro sopra, Leo ha aggiunto «quello che si deve fare ed è quello su cui stiamo lavorando con l’Agenzia delle Entrate, Sogei, è il cosiddetto data scraping, considerando cioè anche i dati sul tenore di vita che professionisti e imprenditori pubblicano sui social. Già abbiamo iniziato a ragionare col Garante della Privacy e da parte loro c’è assoluta disponibilità, ferma restando la tutela dei dati personali. La collaborazione col Garante è assolutamente fondamentale: l’evasione fiscale è come un macigno tipo il terrorismo e si deve tutti collaborare».
In particolare sul piano delle sanzioni, ha spiegato Leo, «si sta lavorando e penso che entro il mese di febbraio porteremo il decreto legislativo, in modo da evitare che il contribuente sia esposto ad un carico sanzionatorio così pesante, che lo induca necessariamente a fare un contenzioso», con un conseguente «pregiudizio per le casse dello Stato». «Abbiamo delle sanzioni da esproprio nel nostro sistema tributario, pensiamo in materia di Iva siamo al 120% al 240%, in Europa si sta al 60% – ha affermato – Le sanzioni vanno riviste. Il sistema deve essere corretto. Non lo dico solo io, lo dice la stessa Corte costituzionale che il nostro sistema è assolutamente fuori linea».
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