
Prima di avviare l’operazione si attende il parere delle Commissioni
Secondo quanto dichiarato dal il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rispondendo in question time ad un’interrogazione sulla privatizzazione di Poste «Tenuto conto del quadro normativo e statutario e delle linee che seguirà il programma di privatizzazioni, la cessione di una quota del capitale di Poste Italiane sarà, comunque, volta ad accrescere il valore del Gruppo Poste, garantendo, nel contempo, la qualità dei servizi e il mantenimento dei livelli occupazionali». Lo stesso ministro ha poi sottolineato l’esistenza di un dpcm approvato in cdm il 25 gennaio e che verrà visionato dalle Commissioni parlamentari competenti «per acquisirne il parere prima di avviare l’operazione».
Le privatizzazioni potrebbero estendersi anche ad altri protagonisti come, ad esempio, Eni con il governo pronto a cedere il 4% a fronte di un potenziale incasso di 2 miliardi di euro, ma solo dopo la chiusura del piano di buyback in scadenza ad aprile. Oggi il 35% di Poste Italiane è in capo a Cassa depositi e prestiti e più del 29% è del ministero dell’Economia.
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