
I licenziamenti pianificati ammontano a 82.307 per il mese, un aumento del 136% rispetto a dicembre, anche se ancora in calo del 20% rispetto allo stesso periodo di un anno fa
Aumentano i licenziamenti negli Usa. Secondo un rapporto di Challenger, Gray & Christmas le aziende hanno annunciato a gennaio il livello più alto di tagli di posti di lavoro dall’inizio del 2023. In particolare i licenziamenti pianificati ammontano a 82.307 per il mese, un aumento del 136% rispetto a dicembre, anche se ancora in calo del 20% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Si tratta del secondo numero più alto di licenziamenti e del livello di assunzioni pianificato più basso per il mese di gennaio, secondo dati risalenti al 2009.
Tecnologia e finanza sono stati i settori più colpiti. I licenziamenti nel settore finanziario sono stati pari a 23.238, il mese peggiore per il settore da settembre 2018. I licenziamenti nel settore tecnologico sono stati pari a 15.806, il numero più alto da maggio 2023. I produttori alimentari ne hanno annunciati 6.656, il numero più alto da novembre 2012.
«Ondate di annunci di licenziamenti hanno colpito le aziende con sede negli Stati Uniti a gennaio, dopo un quarto trimestre tranquillo – ha affermato Andrew Challenger, vicepresidente senior dell’azienda. – I tagli sono stati guidati da tendenze economiche più ampie e da uno spostamento strategico verso una maggiore automazione e l’adozione dell’intelligenza artificiale in vari settori, anche se nella maggior parte dei casi le aziende indicano la riduzione dei costi come il principale fattore di licenziamento».
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