Forse un corteo con i trattori
La protesta degli agricoltori ha raggiunto Roma. Dopo aver imboccato la Cassia, infatti, i primi mezzi sono stati avvistati sulla Nomentana.
Ma la protesta, conscia della necessità di non far spegnere i riflettori sulle cause che l’hanno generata, continuerà anche a Sanremo dove, complice l’appoggio dichiarato dal conduttore Amadeus, un rappresentante potrebbe essere presente sul palco. La conferma arriva da Danilo Calvani, leader del Comitato degli agricoltori traditi. «Un nostro rappresentante salirà sul palco di Sanremo. Siamo in contatto con l’organizzazione del Festival per stabilire i dettagli» ha aggiunto Calvani che, inoltre ha ricordato come questo sia solo l’inizio di una più ampia mobilitazione che per la settimana prossima prevede una grande manifestazione a Roma. «Dobbiamo ancora stabilire i dettagli – aggiunge Calvani – ma probabilmente faremo un corteo anche con trattori».
Gli ultimi sviluppi hanno chiamato nuovamente in causa il premier che ha dichiarato «Molta della rabbia degli agricoltori arriva da una lettura ideologica della transizione ecologica che ha pensato di difendere l’ambiente combattendo gli agricoltori, non è la mia visione. Penso che gli agricoltori siano fondamentali e debbano essere coinvolti all’interno della transizione ecologica se vogliamo che funzioni, perché sono persone attente alle dinamiche ambientali e a far sì che la nostra natura possa trovarsi nella migliore condizione possibile».
Secondo quanto dichiarato da Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente il Green Deal non è un nemico dell’ambiente. «È una fake news dire che il Green Deal possa provocare danni economici a livello europeo e all’attività agricola italiana. Ciò che chiede l’Europa è esattamente ciò di cui l’agricoltura ha bisogno per poter sopravvivere»
«Il Green deal non è il nemico, ma un alleato strategico del mondo agricolo. Gli agricoltori devono essere consapevoli che dal Green deal passa il loro futuro e non la loro fine. I veri nemici sono l’emergenza climatica, chi difende le fossili e rallenta la transizione ecologica, strumentalizzando le legittime e indiscutibili ragioni di chi opera nel settore». In realtà, stand alle sue dichiarazioni «le manifestazioni di questi giorni fanno il gioco della lobby delle fossili e dei partiti contrari alla decarbonizzazione, in vista delle elezioni europee del prossimo giugno. Ma mettere in discussione le strategie Ue, come la From farm to fork e la Biodiversity 2030, significa stravolgerne completamente i presupposti».
«Occorre creare le basi per una forte alleanza tra il mondo agricolo e mondo ambientalista, proprio perché gli agricoltori sono i protagonisti principali di un cambiamento in chiave ecologica dell’intero settore. Ma per fare ciò, occorre garantire reddito alle tante piccole e medie aziende, che oggi sono sopraffatte dalla crisi economica, dagli effetti dei cambiamenti climatici e dalle speculazioni sul prezzo dei prodotti agricoli».
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