
Le prove permetteranno ai funzionari della Fed di rafforzare la fiducia sul trend
La presidente della Federal Reserve Bank di Cleveland, Loretta Mester, ha dichiarato che se l’economia americana si comporterà come previsto si potrebbe aprire all’opzione di una serie di tagli dei tassi. Per il momento, però, visto anche il panorama dell’inflazione ancora incerto, è impossibile offrire tempistiche per una road map da rispettare.?
«La politica monetaria è in una buona posizione da cui valutare e rispondere. L’attuale forza delle condizioni del mercato del lavoro e i forti dati sulla spesa ci danno l’opportunità di mantenere il tasso nominale dei fondi al livello attuale mentre raccogliamo ulteriori prove che l’inflazione è davvero su un percorso sostenibile e tempestivo per tornare al 2%».
Il calo continuato dell’inflazione e le varie prove che spesso sono richieste, permetteranno ai funzionari della Fed di rafforzare la fiducia sul fatto che le pressioni sui prezzi si stanno allentando e «allora potremo iniziare a abbassare i tassi. Il mio scenario di base è che lo faremo a un ritmo graduale in modo da poter continuare a gestire i rischi per entrambi i lati del nostro mandato».
Ma la Mester ha anche affermato che non è possibile alcun cambiamento nella politica. «Se l’inflazione dovesse stabilizzarsi a un livello superiore al nostro obiettivo, avremmo la necessità di mantenere una posizione restrittiva più a lungo».
Recentemente il presidente della Federal Reserve Bank di Chicago, Austan Goolsbee aveva concordato con la tesi espressa dal numero uno della Fed, Jerome Powell secondo cui servono dati più favorevoli, numerosi e soprattutto costanti che indichino il cambio di rotta dell’inflazione prima che la banca centrale USA inizi la sua politica di taglio dei tassi. Ma a differenza di quanto fatto intendere da Powell, Goolsbee non esclude a priori la possibilità che questo possa accadere a marzo. In altre parole, quindi, improbabile ma non impossibile.
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