Imprenditore 70enne secondo l’accusa avrebbe usato 16 soggetti prestanome e 28 società satellite
Era attivo nel settore edile e immobiliare già dai primi anni ‘80, ma per il fisco risultava nullatenente. I carabinieri di Pavia gli hanno sequestrato immobili per un totale di 12 milioni di euro. Un sistema di frode dell’Iva che durava da oltre vent’anni. Lo schema di evasione fiscale era complesso e prevedeva compravendite fittizie allo scopo di generare crediti Iva poi reimpiegati per altri acquisti. Il sistema si avvaleva di 16 prestanome e 28 società schermo fra Romania, Principato di Monaco e Svizzera.
Lui è un imprenditore 70enne di Gropello Cairoli in?provincia di Pavia, nullatenente per il Fisco, in realtà gestiva un patrimonio di 12 milioni di euro. A scoprirlo è stata la guardia di finanza che ha sequestrato il patrimonio immobiliare accumulato negli anni dall’imprenditore, tra cui 36 appartamenti tra Milano e Pavia, 12 cantine e autorimesse, 2 capannoni, 2 terreni edificabili, un fabbricato di 5 piani già destinato ad albergo nella provincia di Savona e un ex convento in provincia di Torino, considerato di interesse storico.
Da quanto emerso dalle indagini, il 70enne ha fatto ricorso a società schermo collegate tra loro mediante partecipazioni intestate a prestanome. La guardia di finanza ha quindi scoperto una serie di compravendite fittizie su complessi immobiliari, creato per generare crediti Iva in capo alle società acquirenti, poi reimpiegati per l’acquisto di ulteriori immobili. L’imprenditore, secondo l’accusa, avrebbe usato 16 soggetti prestanome e 28 società satellite dislocate tra Italia, Svizzera, Romania e Principato di Monaco.
FOTO: ANSA